Inter, ecco il ‘cattivo’ Felipe Melo: “Milan, aspettami”
Si presenta così, Felipe Melo, come quello che è o come quello che viene dipinto dai più: un cattivo in campo. E lo dice senza mezzi termini nella conferenza stampa di presentazione della sua nuova avventura nerazzurra dove è arrivato via Galatasaray per volontà assoluta di Roberto Mancini che non ha voluto rinunciare al centrocampista brasiliano che aveva già allenato in Turchia. Sarà lui il regista basso sulla mediana, preposto a mordere le caviglie degli avversari e di frenare l'impeto di chi vorrà provare ad entrare in area di rigore. Con le buone ma soprattutto con le cattive perché Melo è notoriamente un giocatore che non tira mai indietro la gamba e i carattere in campo, come racconta la sua storia di squalifiche le collezione di cartellini gialli e rossi.
"Sono un giocatore ‘cattivo', è la mia caratteristica e la mia forza. Arrivo in un club che ha grande fame e voglia di vincere. Vengo per aiutare, mi aspetto di essere un leader dentro e fuori dal campo; non sono meglio di nessuno ma credo di poter dare una mano e che il club la possa dare a me aprendomi le porte della Nazionale. Sono maturato sotto questo aspetto, infatti l'anno scorso in Turchia non ho preso nemmeno un cartellino rosso. Non sono più il giocatore di qualche anno fa, ogni anno si cresce". Si presenta così, in tackle dietro ai microfoni e davanti alle telecamere. Per ora a parole, pronto però a ripetersi sul rettangolo verde possibilmente esordendo nel prossimo derby della terza giornata.
L'inizio nerazzurro è da quelli da non rovinare: due vittorie su due partite, punteggio pieno, unica big a reggere il ritmo delle piccole con tutte le altre in ordine sparso in ritardo: "Sono convinto di poter dare una mano all'Inter, credo che questa squadra sia tra le favorite, poi sarà il tempo a dirci cosa possiamo fare ma questo è un top club che deve sempre pensare a vincere".
Lui all'Inter, Hermanes alla Juventus. L'argentino veste il bianconero dopo aver messo il nerazzurro, Felipe Melo il contrario: "Il miei trascorsi juventini? Non penso al passato ma solo al presente e al futuro. Al Galatasaray ho vinto tanto e ho fatto la storia parando persino un rigore. Sono convinto che anche all'Inter farò la storia. Fisicamente sono un pò indietro ma sarò pronto per il derby". Milan, a te.