Inter, come sei messa male: Rafinha corre a vuoto, Eder e Perisic altra serata flop
Vince, ma non convince l'Inter di Luciano Spalletti contro il fanalino di coda Benevento. Per i primi sessanta minuti sono infatti gli ospiti a giocare meglio non permettendo mai ai nerazzurri di concludere verso la porta di Puggioni. I padroni di casa resistono solo grazie all'imprecisione degli attaccanti avversari e dell'ottima prestazione dei suoi difensori centrali che diventeranno poi protagonisti assoluti del match. Sono infatti Milan Skriniar e Andrea Ranocchia a realizzare le reti che consentono all'Inter di portarsi sul 2-0 che sarà poi il risultato finale. Con questo successo i nerazzurri si riportano momentaneamente al terzo posto in classifica in attesa di Roma e Lazio impegnate domani. Detto ciò, andiamo a vedere nel dettaglio quali sono stati i migliori e i peggiori in campo nella sfida di San Siro tra l’Inter di Luciano Spalletti e il Benevento di Roberto De Zerbi.
Top, chi può sorridere e perché
Skriniar decisivo in entrambe le aree
Il rendimento dell'Inter in questa seconda parte di stagione è vistosamente calato, ma non quello del vero colpo di mercato nerazzurro di questa stagione, vale a dire Milan Skriniar. Il centrale slovacco come al solito gioca una gara diligente, tenendo fisicamente contro gli attaccanti sanniti. A ciò si aggiunge il fondamentale apporto in zona gol: è grazie alla sua rete dell'1-0 che l'Inter sblocca una partita giocata fin lì malissimo.
Guilherme: il brasiliano che fa la differenza lo ha il Benevento
Giocare a San Siro per la prima volta non è facile per nessuno, a maggior ragione se sei da poco nel nostro campionato e giochi nella squadra fanalino di coda della Serie A. Ma in questa occasione la "Scala del calcio" sembra aver addirittura esaltato il brasiliano Guilherme che contro l'Inter regala numeri ad effetto (applauditi anche dai tifosi nerazzurri) mostrando una qualità non comune diventando un continuo pericolo per la difesa interista.
La ‘rivincita' di Ranocchia
Se c'è qualcuno in maglia nerazzurra che può essere salvato in questa non esaltante serata è sicuramente il capitano di giornata Andrea Ranocchia. Dopo l'autogol con il Genoa, il centrale schierato nuovamente al posto di Miranda è sempre molto attento sui tagli degli avversari e sui movimenti degli attaccanti sanniti. I compagni fanno di tutto per metterlo in difficoltà ma questa volta prima è uno dei pochi a non avere colpe per una prestazione insufficiente come quella "regalata" dall'Inter al suo pubblico per 60 minuti contro il Benevento e poi addirittura chiude i giochi realizzando la rete del 2-0.
Flop, cosa dimenticare e in fretta
Fantasma Perisic
Svogliato, abulico, quasi inesistente. Se Candreva sbaglia parecchio in fase di possesso, all'ex Lazio va dato almeno atto di essersi fatto trovare nel vivo del gioco provando, senza grande fortuna, ad incidere nel match. La stessa attenuante non può essere valida invece per l'altro esterno d'attacco nerazzurro Ivan Perisic: il croato si "nasconde" costantemente dietro l'avversario senza effettuare nessun tipo di movimento per liberarsi dalla marcatura di Sagna. Nonostante lo scarsissimo apporto offensivo, non si sacrifica nemmeno per aiutare il compagno di fascia D'Ambrosio. Dopo questa prestazione la domanda è solo una: che fine ha fatto quel Perisic di inizio campionato che faceva la differenza in entrambi le fasi di gioco?
Eder: il centravanti che non c'è
I suoi compagni di certo non lo servono a dovere, la lenta manovra dell'Inter in grado di arrivare in area avversaria solo con qualche traversone dalla trequarti di certo non lo favorisce, ma la prestazione di Eder contro il Benevento rimane comunque pessima. Praticamente assente per tutta la gara, non riesce mai a farsi trovare libero e non effettua nessun movimento per dettare il passaggio ai compagni. Djimsiti non deve nemmeno faticare tanto per annullarlo: basti pensare che in tutto il primo tempo l'italo-brasiliano ha toccato il pallone soltanto in tre occasioni.
Rafinha senza fiato
Spalletti lo schiera titolare per la prima volta ma Rafinha non ricambia la fiducia concessagli dal tecnico toscano. Dura soltanto 20 minuti, nei quali però non riesce a regalare nessuno spunto interessante, poi cala vistosamente mostrando una condizione fisica non all'altezza e viene sovrastato dai centrocampisti avversari. Non ha ancora la condizione per giocare titolare e, purtroppo per lui, si è visto.