Inter: Biabiany è tornato, Mancini lo incorona

L'investitura è arrivata direttamente da Roberto Mancini: "Avete visto? È così che si attacca la profondità e si salta l'uomo", ha detto rivolgendosi alla panchina commentando l'azione che ha portato al momentaneo vantaggio dell'Inter a Palermo. Il riferimento è rivolto alla giocata che ha messo nelle condizioni Perisic di spingere il pallone in rete da due passi; una giocata che porta la firma di Jonathan Biabiany, subentrato pochi minuti prima a un deludente Kondogbia e capace subito di ripagare la fiducia del tecnico jesino. E pensare che alla vigilia si era parlato della possibilità che il francese avesse subito una maglia da titolare dopo i quattro spezzoni concessi in quest'avvio di stagione, ma il tecnico avrà optato per una soluzione conservativa in vista anche del prossimo turno infrasettimanale.
In effetti all'ex Parma va dedicata un'attenzione particolare, specie dopo l'ultimo anno trascorso a domandarsi se sarebbe tornato un calciatore professionista. Un problema cardiaco aveva spinto i medici a intimargli lo stop, dopo una sola partita: Cesena-Parma del 30 agosto. Un'assenza che si è prolungata sino alla preparazione estiva, cominciata in maglia nerazzurra. All'Inter il merito di aver puntato sul suo rilancio, di avergli messo a disposizione le professionalità e le strutture necessarie a tornare più forte di prima. E i segnali si sono subito visti. Del resto Biabiany possiede tutte le caratteristiche utili a regalare imprevedibilità e superiorità numerica allo sterile attacco dei nerazzurri; caratteristiche ieri messe in mostra con grande evidenza.
Al francese, infatti, è bastata mezz'ora per cambiare volto alla squadra. Dopo pochi minuti si è involato sulla fascia destra, ha saltato un uomo e ha suggerito dal fondo per il puntuale inserimento di Perisic. A seguire ha continuato a essere una costante minaccia per la difesa rosanero, fino al taglio intelligente che ha portato all'occasione del possibile raddoppio; la sua conclusione di prima intenzione, però, è stata respinta da un Sorrentino in versione "deluxe". La palma di migliore in campo attribuita all'unanimità dai giornali sportivi è stata così solo una formalità, possibile prologo di una stagione di completo rilancio.