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Inter, ancora cori di stampo razzista. In vista una nuova squalifica

Durante il derby dagli spalti nerazzurri sono piovuti i classici “buuu” (sentiti distintamente) nei confronti di De Jong e Muntari. San Siro verso una nuova chiusura e società verso una forte ammenda pecuniaria.
A cura di Alessio Pediglieri
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inter tifosi

Questa volta chissà se la società nerazzurra farà ricorso. Se infatti in occasione della squalifica che il Giudice Sportivo aveva inflitto alla Curva Nord (per due turni, Milan e Chievo, poi sospesa attraverso le motivazioni presentate dall'Inter) il club  era riuscito a far ‘saltare il banco' della sentenza per cavilli regolamentari, di fronte ai nuovi cori giunti dai propri tifosi dalle tribune di San Siro in occasione del derby, ci sarà poco su che cosa argomentare. Perchè ‘ "buuuu" piovuti addosso a De Jong e Muntari durante la partita sono stati ripetuti e sentiti distintamente da tutti tanto che lo stesso speaker ufficiale dello stadio è dovuto intervenire ricordando le normative e il rischio di punizioni. Ma non sembra essere servito a nulla e così si attendono le decisioni di Tosel per capire l'entità del danno.

Nervi tesi sulle Curve – La ‘rabbia' era nell'aria da tempo e ci si aspettava una contestazione maggiore da parte delle Curve per ciò che era avvenuto qualche giorno prima con la squalifica della Nord, il ricorso della società, la decisione del Prefetto pronto a riaprire le gradinate al di là delle sentenze della Giustizia Sportiva, e la solidarietà degli ultrà rossoneri che si erano detti pronti a non entrare allo stadio se i loro pari nerazzurri non avrebbero potuto presenziare al derby. Poi, tutto si era chetato davanti al dietrofront di Tosel davanti alle spiegazioni della società di Thohir e la stracittadina era tornata a "porte aperte" con 80 mila tifosi pronti a riempire lo stadio. Salvi tutti, anche le coreografie e lo spettacolo consueto delle due Curve.

Il ‘caso' della coregorafia – Invece il derby è andato in scena senza il classico scenario fatto di striscioni, bandiere, sciarpe e colori. A poche ore dall'inizio del match, infatti alla Sud rossonera è stato vietato di far entrare allo stadio tutto ciò che riguardava la coerografia perchè gli ultrà milanisti si erano rifiutati di srotolare gli striscioni di oltre 30 metri sul piazzale antistante lo stadio per farlo vedere agli agenti della Digos. Che hanno così vietato il permesso di portare all'interno il materiale. Nessuna sfida da parte della Curva del Milan alle forze dell'ordine, perchè i contenuti degli stessi striscioni – come da prassi – erano stati precedentemente comunicati alla società che li aveva condivisi e confermato l'ingresso. La richiesta della Digos, dunque, è sembrata eccessiva per i tifosi che non hanno compreso la richiesta effettivamente fuori dall'ordinario. Con la Sud senza coreografia è scattata la nuova solidarietà della Nord che ha evitato così di esporre la propria. Un gesto dovuto tra ultrà dopo che i tifosi nerazzurri avevano incassato l'appoggio rossonero per scendere in forze davanti a San Siro in caso non fosse stato riaperto lo stadio.

Squalifica alle porte – Davanti all'impossibilità di poter regalare il proprio spettacolo al derby, così la ‘frustrazione' della Curva si è scaricata verso alcuni giocatori in campo, soprattutto nei confronti dei rossoneri Muntari e De Jong, calciatori di colore che ogni qualvolta toccavano la palla veniva sommersi dai classici "buuuu" di scherno da parte della tifoseria nerazzurra. Al momento non si sa cosa deciderà Tosel ma una nuova sanzione è dietro l'angol e questa volta non ci saranno cavilli che tengano.

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