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Inghilterra, aggressione razzista a Sterling: arrestato un uomo di 29 anni

Il giocatore del City, dopo la denuncia alla Polizia, ha accolto con sollievo l’arresto dell’uomo: ora accusato di aggressione aggravata dal movente razzista.
A cura di Alberto Pucci
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A pochi giorni dalla ripresa del campionato, una notizia di cronaca ha agitato le ultime ore del Manchester City di Pep Guardiola. Dopo la clamorosa scazzottata con i cugini dello United, andata in scena all'interno del tunnel dell'Old Trafford subito dopo la fine del derby, il tecnico spagnolo ha infatti dovuto leggere dell'arresto di una persona che nei giorni scorso aveva preso di mira Raheem Sterling.

Come confermato dai tabloid britannici e dalla Bbc, l'uomo di 29 anni sarebbe stato fermato dalla Polizia per aver aggredito e offeso con insulti razzisti l'attaccante dei "Citizens" al suo arrivo al campo di allenamento. L'arresto sarebbe arrivato dopo la denuncia per "crimini d'odio" presentata dallo stesso Sterling che, sconvolto dall'aggressione dello pseudo tifoso, si sarebbe recato negli uffici delle forze dell'ordine nei giorni scorsi.

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Il coro dei tifosi dello United

L'arresto dell'uomo, ora accusato di aggressione aggravata dal movente razzista, non è ancora stata commentata dal Manchester City. Paul Walker, capo detective della Greater Manchester Police, non si è però tirato indietro davanti alle domande dei cronisti: "Il razzismo non sarà tollerato e non ha posto in una società civile. Questo arresto dimostra che noi prendiamo ogni denuncia con incredibile serietà".

L'episodio che ha coinvolto Sterling, non è il primo e non sarà purtroppo l'ultimo. Nel recente passato, la Federazione inglese ha dovuto spesso intervenire per stigmatizzare il comportamento di alcuni tifosi. Nello scorso settembre, ad esempio, fece scalpore il coro dei tifosi dello United dedicato alle dimensioni del pene di Romelu Lukaku. L'iniziativa goliardica della parte più calda dell'Old Trafford, non mancò però di generare l'indignazione dell'associazione anti-discriminazione "Kick It Out", che definì il coro dei tifosi "offensivo, discriminatorio e razzista".

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