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Inchiesta Uefa: Nasri a rischio doping, rischia fino a 4 anni di inibizione

Un problema sia per il francese che per il City che ne detiene il cartellino. Il fatto, quando con il Siviglia frequentò la clinica di Los Angeles “Drip Doctors” dove venne sottoposto ad una flebo intravenosa. Pratica vietata se non rispetta parametri specifici. L’Uefa ha aperto un’inchiesta, ancora in corso.
A cura di Alessio Pediglieri
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Problemi in vista per il Manchester City di Pep Guardiola, legati a Samir Nasri, l'astro francese che tra gli Skyliners non ha trovato più molta considerazione finendo in prestito al Siviglia e, in questa sessione estiva, venendo indicato quale pedina di scambio. Ha ancora due anni di contratto con i Citizens ma nessuna possibilità di rientrare nei piani tecnici di Guardiola. Il problema però, non è venderlo o darlo di nuovo in prestito quanto capire cosa vi sia di vero nell'inchiesta aperta dall'Uefa per presunte irregolarità e concorso in doping da parte del giocatore. Il che potrebbe costare il blocco dei trasferimenti e al City l'obbligo di pagare oltre 120 mila sterline a settimana per le prossime stagioni.

Inchiesta Uefa  – L'inchiesta è stata aperta dalla stessa Uefa dopo un bizzarro incidente dello scorso dicembre in cui Nasri sembrava usare una flebo intravenosa in una clinica di Los Angeles. Se si dovesse scoprire cheil tutto è stato effettuato in violazione delle regole antidoping, potrebbe scattare una inibizione fino a quattro anni, sebbene si creda che siano più probabili dei fraintendimenti che il giocatore, però, è chiamato a spiegare.

La flebo al Drip Doctors – Nasri era con il club spagnolo quando ha fatto una visita alla clinica di terapia endovenosa di Los Angeles "Drip Doctors", che ha confermato di aver fornito al giocatore "una flebo per mantenerlo idratato e in ottima salute durante la sua stagione di calcio giocando con la maglia del Siviglia ‘. L'Agenzia Spagnola per la Protezione della Salute nello Sport inizialmente ha lanciato una verifica, che  è ora gestita da Uefa. Tali trattamenti sono vietati dall'Agenzia Mondiale Anti-Doping, a meno che non siano somministrati in quantità non superiori a 50 millilitri per sei ore o quando sia stato ottenuto un certificato speciale in cui si è esonerati per motivi medici.

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