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La morte del calciatore Davide Astori

Inchiesta sulla morte di Astori, interrogato uno dei medici: “Operato corretto”

Si è presentato oggi davanti al procuratore capo di Firenze, Giorgio Galanti il medico indagato insieme al collega Francesco Stagno, per omicidio colposo nell’ambito dell’inchiesta per la morte di Davide Astori. Il professor Galanti, attraverso il suo legale, dopo l’udienza, ha fornito la sua versione dei fatti ribadendo la correttezza del suo operato, difendendosi dunque in merito alle accuse della procura.
A cura di Marco Beltrami
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Si è presentato oggi davanti al procuratore capo di Firenze Giuseppe Creazzo e al sostituto procuratore Antonio Nastasi, Giorgio Galanti il medico indagato insieme al collega Francesco Stagno per omicidio colposo nell'ambito dell'inchiesta per la morte di Davide Astori. Il professor Galanti, attraverso il suo legale, dopo l'udienza, ha fornito la sua versione dei fatti ribadendo la correttezza del suo operato, difendendosi dunque in merito alle accuse della procura.

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Perché è stata aperta un'inchiesta sulla morte di Davide Astori

Davide Astori poteva essere fermato, e dunque salvato? E' questa la domanda che ha spinto la Procura di Firenze ad aprire un'inchiesta sulla morte dell'ex capitano della Fiorentina, trovato senza vita nell'albergo di Udine dove si trovava in ritiro con la squadra a poche ore dal match di Serie tra l'Udinese e la Viola. Le perizie hanno stabilito che la causa della morte di Astori è stata una  fibrillazione ventricolare da cardiomiopatia aritmogena. Una malattia subdola, un killer silenzioso che non lascia scampo, mettendo fuori gioco le cellule del miocardio, ovvero il tessuto che costituisce le pareti del cuore e che grandi sforzi possono rendere fatale.

Cosa è emerso dall'inchiesta, Astori poteva essere salvato?

Grandi sforzi che uno stop avrebbe evitato. Ma c'erano i margini per fermare Davide Astori? La Procura di Firenze lavora per trovare risposta a questa domanda, anche sulla base di quanto è emerso nell'inchiesta: gli elettrocardiogrammi effettuati dal difensore nel luglio 2016 e nel luglio 2017 avrebbero infatti evidenziato la presenza di extrasistole ventricolari. Nello specifico nel 2017, era stata registrata un'extrasistolia a due morfologie, considerata un indizio di problemi legati al funzionamento della centralina elettrica del cuore del difensore. Un campanello d'allarme? Astori avrebbe necessitato di maggiori controlli o di terapie specifiche?

Chi sono i due medici indagati per omicidio colposo

Nel frattempo i magistrati titolari dell'indagine hanno emesso i primi avvisi di garanzia nei confronti di 2 medici per omicidio colposo, questo infatti il reato prefigurato dagli inquirenti che aspettano ulteriori riscontri dalle documentazioni raccolte. Si tratta appunto di Giorgio Galanti, direttore del centro di medicina dello sport all'ospedale Careggi di Firenze e Francesco Stagno, direttore dell'istituto di medicina dello sport di Cagliari, due professionisti che lavorano in strutture pubbliche incaricate di certificare l'idoneità sportiva. Nella giornata di oggi dunque Galanti si è presentato in Procura per l'interrogatorio davanti al procuratore capo di Firenze Giuseppe Creazzo e al sostituto procuratore Antonio Nastasi.

Morte Astori, interrogato uno dei medici indagati, ecco cosa ha detto

Queste le parole del suo legale Sigfrido Fenyes ai microfoni dei cronisti presenti: "Abbiamo ribadito la correttezza e l'osservanza di ogni necessaria regola medica e quindi la correttezza del suo operato – riporta Firenzeviola.it I pubblici ministeri valuteranno e rileggeranno le carte alla luce di questi chiarimenti resi noti. E' una vicenda che addolora tutti. Sono stati rispettati i protocolli. Non abbiamo fornito documentazione particolari. Il professor Galanti? Si sente come una persona che ha dedicato la vita alla medicina, allo sport e ai calciatori e che voleva particolarmente bene ai calciatori della Fiorentina e ad Astori in particolare. E' un momento doloroso anche per lui. Prossimi passaggi? Sono quelli che prevede il codice, i pubblici ministeri valuteranno l'interrogatorio e se procedere nella loro azione o chiudere l'indagine con il deposito degli atti. Abbiamo affermato fin da subito la correttezza del suo operato. Questa era la sua intenzione. Non voglio entrare nel merito, ma ha adottato un comportamento diligente, prudente e perito".

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