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Inchiesta biglietti agli ultrà: chiesti 30 mesi per Agnelli

30 mesi di inibizione e 50 mila euro di ammenda per il presidente della Juventus. Questa la richiesta avanzata dalla Procura della Federcalcio nell’ambito del processo sportivo in corso a Roma su quello che è stato ribattezzato il “caso biglietti”.
A cura di Marco Beltrami
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30 mesi di inibizione e 50mila euro di ammenda per Andrea Agnelli. E' questa la richiesta della Procura della Federcalcio, nell'ambito del processo sportivo che è in corso a Roma presso il Tribunale Federale Nazionale della Figc, nei confronti del presidente della Juventus. Il tutto per la presunta violazione degli articoli 1 bis (quello che fa riferimento alla lealtà sportiva) e 12 (rapporti con i tifosi) del codice di giustizia sportiva. Per la Juventus invece richieste due gare senza tifosi, e una terza con la curva chiusa, oltre ad un'ammenda di 300mila euro.

La Procura Federale chiede 30 mesi di inibizione per Andrea Agnelli

Richiesta pesantissima dunque da parte della Procura Federale per il presidente della Juventus, nel corso di un'udienza che si è appena chiusa dopo un'ora e mezza di dibattimento di fronte al Tribunale Federale Nazionale. Due anni e 5 mesi di inibizione e una multa di 50 mila euro per Agnelli giudicato, insieme all'ex responsabile marketing Francesco Calvo (ora al Barcellona), al capo della biglietteria Stefano Merulla e al security manager Alessandro D'Angelo, per i "presunti" rapporti intrattenuti con la tifoseria organizzata. Rapporti finalizzati all'acquisto da parte dei sostenitori  di biglietti e abbonamenti ai fini di bagarinaggio e altre utilità, con la realizzazione di illeciti guadagni per associazioni malavitose": si parla di cinque milioni di euro fra il 2011 e il 2015

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Due gare senza tifosi per la Juventus, più ammenda da 300mila euro

Oltre alle richieste per il presidente bianconero, la Procura della Figc ha chiesto provvedimenti anche per la Juventus, ovvero "Due gare da disputare senza tifosi (praticamente a porte chiuse, ndr) e una terza partita con la curva chiusa, più un'ammenda di 300 mila euro"

Le richieste di inibizione per Calvo, D'Angelo e Merulla

Sono arrivate anche le richieste della Procura Federale, per gli altri dirigenti della Juventus coinvolti nella vicenda. Nel dettaglio per Francesco Calvo, all'epoca direttore commerciale del club torinese, sono stati chiesti 6 mesi di inibizione e 10mila euro di ammenda,  per Alessandro Nicola D'Angelo, security manager della Juve, inibizione di due anni e ammenda di 10mila euro e per Stefano Merulla, responsabile del ticket office, inibizione di un anno e 6 mesi e ammenda di 10mila euro

Per Agnelli e gli altri soggetti deferiti è stata inoltre chiesta l'estensione di tutte le sanzioni in ambito Uefa e Fifa. Nel caso in cui Andrea Agnelli dovesse essere considerato colpevole e punito con l'inibizione potrebbe rinunciare anche al prestigioso incarico alla presidenza dell'Eca, la la European Club Association. Una vera e propria beffa per il patron bianconero che solo pochi giorni fa era stato nominato a successore di Rummenigge nell'European Club Association che conta ora 220 club membri e ha acquistato sempre più peso specifico negli ultimi anni

I legali di Agnelli puntano all'assoluzione completa

I primi commenti a caldo sulla richiesta del procuratore federale Giuseppe Pecoraro, sono arrivati da uno dei legali di Andrea Agnelli, Franco Coppi. Quest'ultimo intercettato dai microfoni della stampa all'uscita dal Tribunale si è mostrato tranquillo: "Se puntiamo alla assoluzione completa? Beh, certo. Quando ci aspettiamo la sentenza? Il collegio ha dieci giorni di tempo, quindi da qui a dieci giorni. Una richiesta pesante? La procura fa il suo mestiere, in genere non siamo abituati a fare previsioni, se un mese o l'ergastolo. Importante qui e contrastare gli argomenti dell'accusa".

Le accuse della Procura federale al presidente della Juventus

Secondo le accuse della Procura Federale, la Juventus avrebbe consentito attività di bagarinaggio agli ultras in cambio della tranquillità in curva. Il tutto come scritto dal procuratore della FIGC Giuseppe Pecoraro "con il dichiarato intento di mantenere l’ordine pubblico nei settori dello stadio occupati dai tifosi ‘ultras’". Agnelli sempre secondo l'accusa " "non impediva ai tesserati, dirigenti e dipendenti della Juventus di intrattenere rapporti costanti e duraturi con i cosiddetti ‘gruppi ultras’", autorizzando "la fornitura agli stessi di dotazione di biglietti e abbonamenti in numero superiore al consentito, anche a credito e senza presentazione dei documenti di identità dei presunti titolari, così violando disposizione di norme di pubblica sicurezza sulla cessione dei tagliandi per assistere a manifestazioni sportive e favorendo, consapevolmente, il fenomeno del bagarinaggio”.

Cosa potrebbe succedere in caso di conferma dell'inibizione per Agnelli

Cosa potrebbe succedere nel caso in cui Agnelli venisse giudicato colpevole e dunque inibito per due anni (dopo i 3 gradi di giudizio)? Agnelli non potrebbe più ricoprire incarichi federali, né rappresentare la Juve in ambito federale per tutta la durata dello stop. A quel punto sono diverse le ipotesi per la successione: la prima porta alla madre di Andrea Agnelli, Allegra Caracciolo che potrebbe non essere gradita però a John Elkann; la seconda è legata alla possibile nomina a presidente di Nedved, con Agnelli che potrebbe cedere a John Elkann il 12% di Exor, la holding di famiglia, in cambio del 63,77% di azioni della Juventus e assumere dunque l'intera proprietà del club

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