Il Trastevere chiama Totti: “Vieni a giocare con noi allo Stadio Flaminio”
Non sono solo gli americani del Miami, e del suo vecchio rivale Nesta a tentare Totti. Il monumentale attaccante che ha ufficializzato oggi l’addio alla Roma, da formalizzare nell’ultima partita contro il Genoa, è finito nel mirino anche di una squadra capitolina. Si tratta del Trastevere, formazione che milita nel Campionato di Serie D e che ha recentemente visto sfumare il sogno promozione in Lega Pro in virtù della sconfitta contro la Nocerina. E proprio nella Smit Trastevere il campione romano ha mosso i primi passi nel mondo del calcio.
La squadra guidata fino a poco tempo fa dal sindaco di Amatrice Pirozzi, sogna la possibilità di poter contare tra le sue fila sul Pupone nella prossima stagione. E’ lo stesso presidente Pier Luigi Betturri a chiamare Totti al Trastevere attraverso un lungo post pubblicato su Facebook: "Non voglio neppure pensare Francesco Totti lontano da Roma: una contraddizione in sé. E se non è possibile per lui continuare a coltivare la sua passione a Trigoria, non posso che rinnovargli quell'invito fattogli esattamente un anno fa che immagina un affascinante progetto insieme a noi. Il Trastevere, al momento, non è certo comparabile con i palcoscenici calcistici vissuti dal ‘Capitano', però è una società con antiche radici, affidabile, in cui brilla la passione sportiva e soprattutto è il posto in cui è iniziata, nel 1985, la sua straordinaria carriera".
E magari con il ritorno di Totti a Trastevere si potrebbe tornare a parlare del terzo polo calcistico romano, con uno Stadio Flaminio nuovamente pronto ad ospitare le partite della formazione romana: "Qui è sempre valida la proposta per quell'ambizioso progetto di unire il Trastevere a Francesco Totti e poter cosi' sviluppare quel meraviglioso disegno finalizzato a creare un terzo polo calcistico nella Capitale. E la casa di questo proponimento non potrebbe che essere uno Stadio Flaminio riqualificato e restituito alla città nelle sue bellissime oblique forme architettoniche, così da permettere a un grande calciatore di continuare a coltivare la sua indomita passione per il calcio, consentendo, al tempo stesso, ai suoi tantissimi tifosi ed ammiratori di continuare a seguirlo nella sua città, luogo non accostabile a nessun'altro in fatto di emozioni".