Il titolo della Juve crolla in Borsa: sospeso per eccesso di ribasso, brucia 500 milioni
La sconfitta e l'eliminazione della Juventus dalla Champions assestano un brutto colpo alle azioni dei bianconeri in Borsa. La reazione speculativa è il segno della delusione e della sfiducia degli investitori, riflesso inevitabile del fallimento dell'obiettivo qualificazione da parte di una squadra allestita con il chiaro obiettivo di arrivare almeno a giocarsi il Trofeo nella finalissima del Wanda Metropolitano (1° giugno, a Madrid). La sofferenza è palpabile: il titolo della società bianconera non riesce ad entrare gli scambi e fa registrare in avvio di seduta delle contrattazioni un calo teorico del 25%. Una percentuale che, con il titolo entrato negli scambi, si attesta fino al -21.8%.
A quanto ammonta la perdita? Nel complesso il ribasso ha bruciato 500 milioni di capitalizzazione, calando da 1.7 miliardi a 1,3 miliardi di euro. Facile intuire e spiegare le ragioni di un ‘segno meno' così vistoso: l'aspettativa per il passaggio del turno era alta, soprattutto alla luce del risultato di 1-1 dell'andata e del fattore ‘campo amico' (in casa la Juventus ha costruito buona parte delle proprie fortune, tanto in Europa quanto in campionato). Un crollo rispetto al trend annotato nell'ultimo mese quando ogni singola azione era salita di circa il 38%.
- Un blackout del genere era già accaduto dopo il 2-0 incassato dall'Atletico di Simeone a febbraio ma in quell'occasione il calo era stato più contenuto (-11%, perdendo 162 milioni di capitalizzazione).
Situazione disastrosa? Sì, se si guarda solo al riflesso immediato del risultato sportivo. La valutazione nel medio e lungo periodo, però, racconta un dato differente e sicuramente più incoraggiante rispetto al pessimismo del momento: il titolo mantiene comunque un +20% di guadagno nell'arco di 6 mesi e un +124% allargando lo spettro a anno. Adesso serve capire cosa accadrà nei prossimi giorni: se il calo resterà costante e soprattutto di quanto.
Quale sarà l'impatto sui conti a bilancio della Juventus. Se da un lato i bianconeri possono comunque contare su un tesoretto di 90 milioni (introiti dei diritti tv, qualificazione ai quarti di finale, incassi al botteghino) dall'altro hanno un peso consistente l'investimento fatto per potenziare la rosa (a cominciare dall'ingaggio di CR7). Se avesse vinto la Champions sarebbero entrati in cassa altri 30 massimo 40 milioni i ricavi. Non una cifra esorbitante ma alzare la Coppa sotto il cielo di Madrid avrebbe provocato riflessi positivi sul marketing e sulla possibilità di incrementare i ricavi commerciali.