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Il titolo del City in Premier e la retrocessione del Villarreal, macchiati dalle combine

Mentre in Italia si entra nel vivo dell’inchiesta del calcioscommesse cercando di debellare il problema delle ‘combine’, in Liga e in Premier va in scena la vergogna. Al City of Manchester, il Qpr lascia via libera agli uomini di Mancini dopo la notizia del pareggio dello Stoke sul Bolton. In Rayo-Granada, col Villarreal che sta perdendo, i giocatori si accordano addirittura in campo.
A cura di Alessio Pediglieri
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vincente scudetto city

Un vecchio adagio recitava che "tutto il mondo è paese" e mai come in questo caso, sembra azzeccato per spiegare ciò che è accaduto nei due principali campionati europei, domenica scorsa. In Premier League e in Liga si è assistito all'ultimo atto dei rispettivi campionati, con l'imbarazzante conferma che nelle partite che decidevano la retrocessione, ci siano stati degli accordi che ne hanno pilotato il risultato finale. Nessuna ‘combine' sul modello italiano dell'attuale inchiesta sul calcioscommesse, intendiamoci. Ma forse, è accaduto qualcosa di ancor più grave, con conciliaboli in campo, accordi tra giocatori delle squadre, con notizie che rimbalzavano dalle radioline, fino al rettangolo verde dove si accomodava il risultato in base alle proprie necessità. Tutto alla luce del sole, senza bisogno di trucchi, telefonate da tessere sospette o incontri clandestini nella vigilia delle partite.
Alla fine è accaduto che,  anche grazie a queste situazioni, in Inghilterra il Manchester City di Roberto Mancini ha vinto uno scudetto bello e combattuto, anche in modo meritato, ma che resterà ‘macchiato' indelebilmente dalla ‘resa' incondizionata ed improvvisa del Qpr nei minuti di recupero che ha permesso la rimonta da 1-2 a 3-2 per i padroni di casa. In Spagna, la vergognosa scena vista in campo tra i giocatori del Rayo Vallecano e il Granada per accordarsi sul risultato dopo aver sentito del pareggio del Bolton che condannava il Villarreal alla B spagnola, proprio il Sottomarino Giallo di ‘Pepito' Rossi, si vedeva retrocedere nei minuti finali dell'ultima gara di campionato.

aguero city

Il titolo del City, regalato dal Qpr – In Inghilterra, merito al City, che ha avuto la forza di non rovinare tutto ciò che di buono aveva fatto per gran parte della stagione, tenendo testa al più quotato e titolato Manchester United e riuscendo a giocarsi il titolo all'ultima giornata, dopo essersi imposto anche nel ritorno del derby di Manchester per 1-0. Una vittoria meritata, un successo che si aspettava da 44 anni e che è di diritto dei citizens dopo la vittoria lo scorso anno nella FA Cup, sempre alla guida di Mancini. Fin qui il plauso di un'impresa sportiva reale, ottenuta con i risultati, il lavoro e la fatica.
Eppure, questo scudetto del City passerà alla storia anche – e soprattutto – per ciò che è accaduto in campo al  City of Manchester nei minuti conclusivi della Premier 2011-2012. Per vincere il titolo, il City avrebbe dovuto vincere sul Qpr, club londinese che era in piena lotta retrocessione all'ultima giornata: i tre punti avrebbero permesso ai citizens di chiudere (com'è poi stato) a pari punti con lo United ma con una differenza reti migliore che ne avrebbe sancito la vittoria del campionato. L'eventuale sconfitta del Qpr avrebbe potuto significare invece per i londinesi, la discesa in Premiership dopo un solo anno di permanenza in Premier.
Ne è nata una gara vera, tosta con un risultato sorprendente ma guadagnato sul campo: il Qpr, dopo essere stato in svantaggio per il gol del primo tempo di Zabaleta, era riuscito a riportare sulla giusta rotta il match:
Cissè trova il pareggio su errore di Lescott, poi a meno di mezz’ora dalla fine accade l’incredibile, con il QPR che passa in vantaggio grazie ad un colpo di testa di McKie servito da Rraorè.
Dramma per i citizens, euforia per i londinesi, ma non finisce qui: al 92′ Dzeko di testa sigla il 2-2 , proprio in concomitanza col fischio finale sul campo di Sunderland dove lo United era uscito vincente; al 94′ arriva il leggendario 3-2 di Aguero che servito da Balotelli, fulmina Kenny. Scudetto al City e Qpr, comunque, salvo.
La ‘resa' dei londinesi in quegli incredibili 4 minuti di recupero, è infatti facilmente spiegabile. Al 77′ minuto di gioco sul campo dello Stoke City i padroni di casa erano riusciti a pareggiare sul Bolton 2-2 grazie al rigore di Walters, autore di una doppietta. Un risultato fondamentale per il Qpr che – anche in caso di sconfitta – si sarebbe salvato anche restando fermo a quota 37 punti.

Il trionfo del Real Madrid

Liga, ultima giornata di vergogna – Più imbarazzante e indecoroso ciò che è accaduto in Spagna, sempre all'ultima giornata dove non si è stabilito il vincitore del titolo (con il Real Madrid sicuro della 32a Liga che ha conquistato a quota record di 100 punti), ma dov'era in gioco la sfida salvezza per non scivolare in seconda divisione. Racing Santader a parte – condannato da tempo con i soli 27 punti in classifica – insieme allo Sporting Gijon (a 37 punti) si giocavano la permanenza in massima serie il Real Saragozza (che vincendo sul Getafe 2-0 si è salvato comunque sul campo), il Rayo Vallecano, il Granada e la grande decaduta Villarreal (che sta perdendo sul mercato i giocatori più importanti). Il destino ha voluto che proprio il Rayo e il Granada si scontrassero in un match diretto che sapeva tanto di spartiacque: se i padroni di casa non vincevano c'era il grosso rischio di retrocessione, così per gli ospiti che non dovevano assolutamente perdere. Infatti, il Villarreal era atteso dal match interno con l'Atletico Madrid: in caso di vittoria o di pareggio (se il Rayo non vinceva) si sarebbe salvato.
Invece? Invece la partita Rayo-Granada è diventata uno tra i più grandi scandali della storia del calcio spagnolo e internazionale.  Quando all'88' il solito Radamel Falcao ha segnato per l'Atletico condannando alla sconfitta il Villarreal, la notizia è subito rimbalzata sul campo del Rayo dove si è assistito ad una scena vergognosa. I giocatori di entrambe le squadre e l'entourage delle panchine confabulavano in campo senza ritegno per accordarsi sulla vittoria del Rayo che avrebbe permesso ad entrambi i club di salvarsi comunque. Dopo svariati minuti in cui si è pensato più a trovare rassicurazioni e conferme che a giocare, è arrivata stranamente la rete dei padroni di casa, al 90′, segnata da Tamudo in evidente fuorigioco non fischiato dalla terna.

‘Biscotto Story' – Non sono gli unici episodi, intendiamoci, ma solo gli ultimi e indignarsi è lecito e doveroso. Già in passato accaddero eventi simili. Solo per restare a casa nostra, in Italia basti ricordare tre episodi famosi. Negli anni 70 fece scandalo e clamore il gol di Pierino Prati della Roma sulla Juventus, che consegnò alla penultima giornata lo scudetto alla Lazio, contemporaneamente sconfitta dal Torino. Nel 2002 il difensore granata Galante fu inchiodato dalle telecamere, che lo ripresero mentre intimava a Delli Carri un eloquente: «Fagli fare gol» nella sfida Torino-Bologna: sugli sviluppi del successivo calcio d'angolo proprio una disattenzione di Delli Carri permise a Cruz di segnare il gol del pari. Nel 2005, nel derby Roma-Lazio ci fu un "gemellaggio" oggettivo: un punto salvezza era necessario ad entrambe le squadre e la partita finì zero a zero. Ancora in Serie A, resterà per sempre scolpito nello scudetto del 2009, lo ‘Scansamoce' dei tifosi laziali nel match fatto vincere all'Inter (0-2, il 2 maggio) e che condannò la Roma al secondo posto in campionato.
Senza dimenticare il ‘biscotto internazionale' agli Europei 2004 dove Danimarca e Svezia inscenarono un match poi finito con il solo risultato che permetteva ad entrambe di passare al turno successivo a discapito proprio dell'Italia: 2-2.
Ce ne sarebbero molti altri e l'inchiesta del calcioscommesse insegna come sia stata tristemente reale, la sensazione che le ultime (ma non solo) gare di campionato vivano di vita propria, giocate più sui campi e sui risultati altrui che sul proprio. Una ‘piaga' difficile da debellare, impossibile da gestire a dimostrazione che anche la difesa ad oltranza della ‘contemporaneità' degli incontri non vieta ci siano accordi prima e durante i match.
Non resta che denunciare l'accaduto e a noi, indignarsi. Agli altri (come ai giocatori di Granada e Rayo) di vergognarsi almeno un po'.

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