Il sogno di Follman: “Sarò sempre il portiere della Chapecoense e un atleta”
Ventotto novembre 2016, in Italia è l'alba. Dall'altra parte del mondo, in Colombia il sogno della Copa Libertadores si trasforma in incubo e inferno, dolore e morte. La Chapecoense, squadra sudamericana in volo verso Medellin per la sfida con l'Atletico Nacional, è a bordo dell'aereo che precipita e si schianta al suolo. In quel disastro perdono la vita 71 persone, 20 delle quali fanno parte della società brasiliana (i 19 calciatori e il tecnico, Caio Junior). Tre i giocatori sopravvissuti: Neto, Ruschel e il portiere Follman che ha subito l'amputazione della gamba destra all'altezza del ginocchio.
Fu proprio l'estremo difensore a salvare la vita a Ruschel. Lo fece in maniera involontaria… per loro la sorte aveva in serbo una seconda opportunità: gli disse di sedersi accanto a lui e quel cambio di posto si rivelò provvidenziale: "Ci conosciamo dal 2007 e siamo amici – raccontò Ruschel – e se oggi sono ancora qui è grazie a quella decisione".
Jackson oggi ha una protesi al posto dell'arto perso nell'incidente, affronta sedute di riabilitazione, sta lentamente tornando alla normalità, prova a camminare, magari riprenderà a correre. Il portiere della ‘Chape' che sfilò commosso nel giorno del ritorno in campo della ‘nuova' squadra, non molla e non rinuncia all'attività agonistica: vuol partecipare ai Giochi Paralimpici, vuol continuare a giocare a calcio. La menomazione subita è nulla rispetto a quanto gli è passato davanti agli occhi in quei momenti terribili. La fidanzata Andressa Perkovski gli è rimasta accanto e adesso lo aiuta in questa ennesima sfida: "Sarò sempre un atleta e sarò sempre il portiere della Chapecoense", come scrive l'edizione online del giornale brasiliano globo.com.
Johan Alexis Ramirez, il ragazzino ‘angelo custode' dei soccorsi. Le vite di Jackson, Ruschel e Neto (il calciatore che al risveglio dal coma farmacologico nulla ricordava di quanto accaduto) sono legate a doppio filo, tutte intrecciate dalla mano del Fato che non ne ha reciso il filo e lo ha posto nelle mani di un ragazzino, il 15enne colombiano Johan Alexis Ramirez, che condusse i soccorritori sul luogo della sciagura. In un servizio del tabloid inglese ‘Mirror‘ il ragazzo è stato immortalato accanto ai calciatori del Real Madrid. Aveva un sogno e lo ha realizzato, con tanto di autografo del suo idolo, James Rodriguez.