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Il Sergente El Shaarawy ed il plotone di nuovi soldati rossoneri “under 23”

Dall’abbuffata di svincolati over 30, alla ricerca spasmodica degli under 23: eccola la nuova “mission” del Milan di Berlusconi. Cercare e produrre in casa diamanti grezzi da raffinare. Come, e più, di El Shaarawy: simbolo di un nuovo Milan, comunque vincente!
A cura di Alberto Pucci
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Stephan El Shaarawy

Il coro della curva – Questione di assonanza, questione di classe: la stessa. Come Sheva, giunto a Milano con lo sguardo da cerbiatto spaesato, e come Kakà, sbarcato con l'occhialino "sfigato" da secchione della classe. Due icone, due totem rossoneri che, come "El Shaa", sono arrivati a Milano giovanissimi, e ancora da "plasmare", per poi esplodere e conquistare le prime pagine dei giornali. Due predestinati, si scrisse. Esattamente come il ventenne di Savona che, grazie ai suoi quattordici gol e ad un piglio da vero leader, si è conquistato non solo un posto nel cuore dei tifosi, ma anche quel coro che la Curva Sud aveva, sin quì, regalato solo all'ucraino e al brasiliano. Siam venuti fin quà, per vedere segnare El Shaa. Ma non solo: anche per vedere un Milan (finalmente) giovane, forte e coraggioso. Dettagli riconducibili all'ex attaccante di Genoa e Padova, ma anche a Mattia De Sciglio, Bojan Krkic e Mbaye Niang: ossatura del Milan di oggi e di quello del prossimo futuro. Il capocannoniere della Serie A, in gol anche contro il Pescara, ha davvero lasciato tutti a bocca aperta. In primis Cesare Prandelli che in Stephan, più che nel "recalcitrante" Balotelli, ha intravisto il nuovo attaccante su cui puntare in vista di Brasile 2014: "La cosa che sorprende di El Shaarawy e' la forte responsabilita' che a soli 20 anni si e' assunto in un momento difficile di una squadra blasonata e vincente come il Milan. Vuol dire che ha spessore tecnico e morale, ha qualita' importanti", ha dichiarato nelle ultime ore il ct azzurro.

Il nuovo che avanza – Venti anni, 14 goal in campionato, leader e decisivo più di illustri predecessori del calibro di Van Basten (19 centri nella sua prima stagione "intera"), Shevchenko (24) e Ibrahimovic (14).

“ I risultati sono cio' che conta, ma a me piace insegnare e lavorare con i giovani! ”
Massimiliano Allegri
L'unico che ha fatto digerire a Silvio Berlusconi una capigliatura mai vista nella storia rossonera: cresta che grazie ai gol, ha resistito alle forbici del barbiere di Milanello. Piace sempre di più El Shaa. Per il suo stile in campo ma anche per quello fuori: sempre umile ed educato con tutti e mai sopra le righe. Una specie di Paolo Maldini dei giorni nostri: uno spot pubblicitario per il nuovo corso milanista! Piace quando prende per mano la squadra e gonfia la rete avversaria. Piace quando "rientra" come un terzino qualunque, dando una mano a centrocampo e difesa. Voluto fortemente da Galliani, che recentemente ne ha rivendicato la paternità calcistica, Stephan è la prova (eclatante) che dai giovani il Milan può ripartire e ricostruire un ciclo vincente. Da lui e dal nuovo "Mauro Tassotti", alias Mattia De Sciglio. Ormai titolare inamovibile, ed entrato anch'egli nelle "grazie" di Prandelli, il difensore guida un plotone di giovani fenomeni tutti da scoprire o, perlomeno, da testare: Strasser, Carmona e Valoti a centrocampo, Bojan Krkic e Niang (in gol in Tim Cup) per l'attacco. Senza contare i ragazzi della Primavera, già pronti per la prima squadra, come Cristante e Ganz Jr. e quelli in giro negli altri club come Romagnoli e Comi. Un discorso a parte merita Hachim Mastour, fenomeno quattordicenne strappato alla concorrenza nerazzurra, per il quale il Milan avrebbe chiesto alla Lega una deroga per poterlo far debuttare già in Prima Squadra o almeno in Primavera. Un tentativo inutile, poichè per giocare nella Primavera bisogna aver compiuto i 15 anni d'età, mentre per l'esordio con gli Allegri's boys bisognerà aspettare il compimento del sedicesimo anno di età.

Psv Vs Napoli - Uefa Europa League 2012-2013

I nuovi possibili arrivi…giovani, ovviamente – Alla "meglio gioventù" rossonera, Adriano Galliani ed Ariedo Braida intendono aggiungere altri campioni "in erba". L'ad rossonero è stato chiaro: "Puntiamo i 100 migliori giovani del mondo". Filosofia condivisa da padre e figlia e da tutto l'entourage milanista, che sogna anche di arruolare Pep Guardiola come capitano di questo folto gruppo di "spine". Domenica scorsa, nel gelo di San Siro, si sono visti in campo due giocatori molto apprezzati in quel di Milanello: Mattia Perin e Vladimír Weiss. Per il "nuovo Buffon", bisognerà convincere l'amico Preziosi (proprietario di metà cartellino), per lo slovacco (nel 2010 inserito nella lista dei migliori calciatori nati dopo il 1989 stilata da Don Balón), invece, bisognerà suonare al campanello di casa Sebastiani, patron del Pescara, e salire con una proposta convincente. Non solo loro sull'agenda dei "Men in Black" rossoneri: Ogbonna del Torino, Kevin Strootman, olandese del PSV e vecchio pallino milanista, che piace da tempo e che con i suoi 22 anni rientrerebbe appieno nel nuovo "mood" imposto dalla proprietà, il bomber islandese dell’Heerenveen Finnbogason, il difensore Bruno Martins Indi ed il trequartista Filip Djuricic, tutti e tre sponsorizzati da Marco Van Basten, talent scout rossonero per il mercato olandese. Ancora pochi giorni ed i seguaci del Diavolo scopriranno i volti dei nuovi ragazzini terribili, ingaggiati dal club di Via Turati, che entreranno a far parte del plotone rossonero. Il Tenente Massimiliano Allegri li aspetta a braccia aperte e, nel frattempo, si gode Stephan El Shaarawy: uno che dopo il C.A.R. a Genova e Padova, si è conquistato subito i gradi di Sergente nella caserma di Milanello!

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