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Il quinto scudetto della Juventus dei record

Nessuno era mai riuscito a vincere uno scudetto dopo aver cominciato con appena 5 punti in 6 giornate. Numeri e record della stagione da favola della Juventus.
A cura di Mirko Cafaro
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La sconfitta del Napoli a Roma dà inizio alla festa tricolore, l'ennesima in casa bianconera. Una rimonta senza precedenti nella storia della serie A: nessuno, infatti, era mai riuscito nell'impresa di vincere uno scudetto, dopo aver iniziato la stagione conquistando appena cinque punti nelle prime sei partite. La Juventus ha fatto molto di più. Non solo ha infilato una serie, ancora aperta, di 25 risultati utili consecutivi (con 15 vittorie a inaugurarla), non solo ha conquistato 73 dei 75 punti a disposizione con la possibilità di incrementare ulteriormente il bottino nelle ultime tre giornate ancora a disposizione, ma ha centrato anche il quinto titolo di campione d'Italia in altrettanti anni, come le era successo solo un'altra volta nella sua storia ultra-centenaria, tra il 1930 e il 1935. E non è tutto. A far da corollario ai record di squadra, anche tutta una serie di primati individuali, a cominciare da quello del suo capitano e uomo simbolo: Gianluigi Buffon.

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Buffon nella storia

Il numero 1 juventino, all'età di 38 anni, è riuscito a impreziosire ulteriormente una carriera da fenomeno iscrivendo il suo nome nella storia del campionato grazie alla più lunga serie di imbattibilità nel corso di una stagione. 973′ senza subire gol, utili a superare il precedente primato di Sebastiano Rossi con 929′. Dieci partite intere da imbattuto, a cui si sono aggiunte in avvio e conclusione le frazioni di gara contro Sampdoria e Torino. E non bastasse, ora si prepara a vivere un'ulteriore coda di stagione con l'appendice degli Europei, uno dei due titoli che ancora manca nel suo infinito palmares.

Difesa da record

Nonostante i numerosi problemi patiti nel corso della stagione (si pensi al campionato travagliato di Chiellini, che ieri ha subito la terza ricaduta muscolare consecutiva) e l'avvio ad handicap, la difesa bianconera chiuderà l'annata, ancora una volta, da meno battuta. Appena 18 le reti al passivo, con la prima inseguitrice a 11 lunghezze di distanza (il Napoli con 29). Un reparto che ha saputo compattarsi nelle difficoltà e sul quale si è poggiata la grande rimonta. Si pensi, per esempio, all'apporto fornito soprattutto in avvio, quando l'attacco non aveva ancora trovato fluidità e toccava al reparto arretrato far fruttare la ridotta produzione offensiva. Da segnalare, in chiusura di campionato, anche l'ottimo inserimento di Rugani che Allegri ha saputo gestire alla perfezione, senza mai correre il rischio di bruciare uno degli ultimi prodotti della scuola italiana dei difensori.

Pogba top player

In estate aveva fatto parecchio discutere la decisione societaria di attribuire la maglia numero 10 a un giocatore che non incarna propriamente le caratteristiche, né il ruolo dei suoi predecessori, da Sivori a Platini, da Baggio a Del Piero, sino a Tevez. E in effetti quella casacca e i compiti da leader, all'inizio, hanno pesato sulle spalle di questo ragazzo di appena 23 anni. Alla lunga, però, è venuta fuori la classe superiore del francese, gli ancora grandi margini di crescita e i suoi numeri da top player mondiale. Un ruolo di primo piano lo hanno giocato anche i più esperti, Marchisio e Khedira, che con il loro rientro dai rispettivi infortuni lo hanno messo nelle condizioni di non ricoprire il suo ruolo di incursore e scardinatore di difese. E così ne è scaturita una stagione da otto gol, nove assist che, in queste ultime tre partite, potrebbe consacrarsi anche statisticamente come la migliore da quando è in Italia.

Gioventù al potere in attacco

Tolto Mandzukic, alla soglia dei 30 ma oltremodo determinante nel sistema di gioco di Allegri, l'attacco è un inno alla gioventù, a dimostrazione della capacità societaria di proiettarsi nel futuro riuscendo a vincere già oggi. Zaza, Morata e Dybala (rispettivamente classe '91, '92 e '93) costituiscono un trittico di under 25, a cui presto si aggiungerà anche Berardi, che di anni deve compierne 22 in estate, ma ha già giocato quasi 90 partita in A (e quasi 130 da professionista) a fronte di 38 gol realizzati. Marotta ora dovrà lavorare alla riconferma di Morata, sul quale pende la clausola di recompra del Real Madrid, ma ha già vinto la scommessa-Dybala che, al primo anno juventino, è a un gol dal bottino conquistato dal più esperto Tevez nella sua prima stagione a Torino. E alle loro spalle c'è anche l'efficace Zaza, autore del gol scudetto contro il Napoli.

Il mercato, cosa serve per migliorare

Allegri, nel post-Firenze, ha lanciato la volata Champions. L'anno prossimo bisogna tornare grandi in Europa e per farlo servono rinforzi in ogni reparto. In difesa, nonostante il rinnovo per altri due anni del miglior difensore italiano, Barzagli, bisogna fare i conti con la sua carta d'identità e con i muscoli fragili di Chiellini. Detto dell'ottimo inserimento di Rugani, servirà almeno un'altra pedina al centro, oltre a un rinforzo sugli esterni in grado eventualmente di disimpegnarsi su entrambe le fasce, anche in attesa di conoscere il futuro di Evra (la società gli ha offerto il rinnovo). A centrocampo, invece, bisogna fare i conti con il lungo stop di Marchisio e con l'incognita di mercato Pogba. Nel primo caso la società ha già fermato Gomes del Valencia, con l'arrivo già programmato di Mandragora, ma se parte il secondo le carte si rimescolano abbondantemente. Ciliegina sulla torta sarebbe l'arrivo di un trequartista con Mkhitaryan primo della lista dei desideri.

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