Il nuovo ct dell’Italia, Ranieri: “Se mi chiamano, ci penso”
Un altro miracolo italiano. Non è uno spot elettorale, semmai lo slogan che Claudio Ranieri potrebbe far proprio qualora la Federazione – considerato il ventaglio di candidati – scegliesse l'ex tecnico del Leicester (oggi al Nates) come prossimo ct dell'Italia. E' il momento più buio per il calcio italiano: la mancata partecipazione al Mondiale di Russia 2018 è una bomba a orologeria che scuote il Palazzo dalle fondamenta.
Per adesso è crollata solo la panchina di Ventura (esonerato ma non dimissionario nonostante figuraccia e danno economico conseguente al flop) ma il pressing intorno al presidente federale, Tavecchio, si stringe e per resistere al timone della Figc potrebbe non bastare proporre in consiglio un nome altisonante (da Ancelotti fino al ritorno di Conte).
Ho letto che c'è Allegri, che c'è Conte, che c'è Ancelotti. Io dico che la scelta del commissario tecnico adesso è secondaria – ha ammesso Ranieri -. Questo è il momento di ponderare bene altre scelte, poi si penserà a prendere il nuovo allenatore. Abbiamo toccato il fondo e quindi la questione ct non la considero preminente. C'è gente preposta a pensare per far sì che le cose cambino. Erano 60 anni che l'Italia non era fuori dal Mondiale, ma a volte serve sprofondare per poi risollevarsi.
Carlo Ancelotti – che avrebbe manifestato poco entusiasmo rispetto al battage mediatico sulla sua persona -, Antonio Conte, Roberto Mancini (non ha mai fatto mistero di ambire alla panchina della Nazionale) e Claudio Ranieri (Massimiliano Allegri e Luciano Spalletti per adesso si sono chiamati fuori dalla conta dei papabili): è questa la rosa dei candidati emersa nelle ultime ore e confermate dallo stesso presidente Tavecchio.
Se arriva la chiamata ci penso. Ma non dipende solo da me – ha aggiunto Ranieri -, c'è un presidente e devono parlare al limite con il mio presidente.