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Il Napoli insiste per Icardi: 40 milioni, l’Inter ne chiede almeno 60

I partenopei stanno puntando forte sull’argentino che sarebbe anche pronto a vestire l’azzurro e giocarsi la Champions. I nerazzurri provano a non mollare rilanciando ma la sensazione è che se il Napoli insisterà, Icardi partirà. Con buona pace di Mancini. Ausilio smentisce: “E’ incedibile, a qualunque cifra. Gabbiadini? Per il momento non ci interessa”.
A cura di Alessio Pediglieri
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E' una questione di soldi: se la cifrà sarà quella giusta, Mauro Icardi lascerà l'Inter. La società nerazzurra davanti all'affondo del Napoli che cerca il sostituto di Higuain non ha risposto con l'incedibilità del giocatore ma semplicemente rilanciando la cifra che vorrebbe avere in cambio della sua eventuale cessione. I partenopei hanno fatto un primo tentativo, 40 milioni più due di bonus mentre i nerazzurri hanno sparato molto più in alto: almeno 60 milioni, altrimenti non se ne parla. Intanto, Icardi è fermo per infortunio, Mancini è furioso con una dirigenza che non gli garantisce nulla sul piano tecnico e il progetto è ancora in alto mare mentre le avversarie si stanno pian piano rinforzando.

All'inizio fu l'Arsenal

Prima c'è stato l'Arsenal che ha messo sul piatto 50 milioni per i nerazzurri con 6 milioni di contratto annui al giocatore. Una richiesta che ha fatto immediatamente volare a Londra la bionda moglie dell'argentino, anche sua procuratrice, per intraprendere un dialogo diretto con la dirigenza dei Gunners. Poi ecco il Napoli di De Laurentiis: all'indomani del tradimento del Pipita, il patron azzurro non è stato a guardare e ha puntato le proprie fiches su due giocatori, Bacca e Icardi. Dal colombiano non ha ricevuto risposte concrete, mentre dall'argentino ha subito ridestato l'interesse per un possibile approdo in un club che giocherebbe la tanto agognata Champions.

Il piano del Napoli

40 milioni sono pochi, ma è pur vero che l'offerta è quella di base per tastare il terreno: il Napoli al giocatore garantirebbe un contratto attorno ai 5,5 milioni più varie ed eventuali che porterebbero l'ingaggio a 6 milioni annui, molto di più degli attuali 4,5 che prende all'Inter. Una molla che ha subito messo in movimento l'entourage dell'argentino che ha già incontrato delegati del Napoli. E' solo l'inizio, con i 90 milioni che entrano da Higuain anche l'Inter sa che il Napoli si potrebbe spingere oltre. La sensazione è che i nerazzurri vorrebbero almeno 60 milioni. Da convincere dunque, più di Icardi e di Wanda, ben felici di andare a Napoli, c'è l'Inter che non vuole perdere il proprio gioiellino. O meglio, la nuova dirigenza non vuole perderlo a prezzi da saldo.

Il ds Ausilio smentisce: "E' incedibile"

"E' incedibile, a qualunque cifra". Sono le parole del direttore sportivo interista, Ausilio, che commenta così l'interesse del Napoli per Mauro Icardi. Difficile che la nuova proprietà cinese esordisca perdendo a beneficio di una diretta concorrente il proprio capitano. Sul mercato aggiunge: "C'è una trattativa ufficiale per Candreva bisogna parlare con Lotito per limare le differenze economiche ma siamo sul giocatore. Gabbiadini? Per il momento non ci interessa".

Tra fair play e colpi mancati

Ci sono i conti con il fair play che premono all'uscio: l'Inter è carica di debiti e anche la nuova proprietà, pur potendo aggirare i paletti con triangolazioni con la Cina, non sembra aver intenzione di studiare piani alternativi. Si deve vendere un pezzo pregiato. I nomi sono già noti: Felipe Melo, Jovetic, Brozovic, Murillo. Poi altri, su cui si prova a fare scudo, ma semplicemente per ‘tirare' sul prezzo, come Handanovic e Icardi.

Scheda dati di Mauro Icardi (Fonte: Trasfermarkt)
Scheda dati di Mauro Icardi (Fonte: Trasfermarkt)

Se Mancini voleva avere una risposta ferma e un po' di chiarezza sul progetto tecnico nerazzurro, in attesa di averla direttamente dagli Stati Generali a New York la settimana prossima, ha avuto in via indiretta ciò che la nuova proprietà ha intenzione di fare: mercato aperto, al prezzo giusto parte chiunque, anche qualche big mentre in entrata solamente uno, forse due, acquisti di rilievo, poi stop. Troppo poco per lo jesino che ancora una volta si era sentito dire di trascinare la squadra agli antichi livelli in Italia e in Europa e che alla fine si è ritrovato con un gruppo frazionato tra possibili esuberi, acquisti mancati, giocatori poco graditi.

 
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