Il Napoli di Carlo Ancelotti inizia con una vittoria: Lazio battuta all’Olimpico
La prima di Ancelotti sulla panchina del Napoli, nove anni la sua ultima in A, è quasi l’emblema dei primi mesi azzurri di Carletto all’ombra del Vesuvio: avvio complicato, difficoltà e poi apoteosi finale. E sì perché il 2-1 dell’Olimpico non è per nulla una passeggiata con gli azzurri che, però, pur subendo l’aggressività avversaria e la rete del solito Immobile, reagiscono, si ridestano dal torpore e portano dalla loro parte una sfida nata sotto una cattiva stella.
Milik risponde al Ciro nazionale, in formato nazionale, e poi Insigne, nel derby del gol made in Campania, chiude l’anticipo rispondendo, qualche chilometro più a sud, alla Juve di Dybala, Bonucci e CR7 confermando, peraltro, al di là di un mercato non proprio esaltante, la candidatura del Napoli alle posizioni di vertice della graduatoria.
Qui, al termine di un match vivo, intenso e gagliardo dal primo all’ultimo istante di gioco, duelli individuali e di reparto di Lazio-Napoli.
Hamsik vs Milinkovic-Savic, la Serie A comincia come meglio non potrebbe
Due possibili assenti di questo primo match del campionato, attratti da ricchissime sirene di mercato e poi rimasti nelle rispettive società, si trasformano, in un attimo, in due dei migliori elementi dell’anticipo del sabato in questo avvio di Serie A. Di chi stiamo parlando? Di Hamsik da una parte, e di Milinkovic–Savic dall’altra. Il primo, nell’inedita ma perfetta veste di regista, ad illuminare, specie nei primi 25’ di gioco, la manovra e dare respiro al gioco; il secondo, nei panni del fine suggeritore che, con classe, fisicità e dinamismo, domina la scena e, pure, la metà campo biancoceleste ricordando, a tratti, per posizione e incursioni offensive, proprio, il primo Hamsik. Sulla mediana si respira calcio, tecnica e voglia di determinare con lo slovacco ed il serbo uomini chiave, in un senso o nell’altro, del match e dei propri centrocampi.
Immobile apre, Milik risponde: è guerra fra bomber all’Olimpico
Nel duello a distanza fra i due attaccanti principi di Lazio e Napoli, in quello che pare essere un bell’antipasto della Nations League di settembre fra Italia e Polonia, Immobile, prodotto locale e Milik impattano, anche se con modi di stare in campo differenti, sull’1-1. E sì perché se da una parte Ciro (il grande), almeno in avvio, pare essere maggiormente integrato negli automatismi offensivi della compagine di Inzaghi, il #99 azzurro, come un diesel, ci mette di più a carburare, a far sentire il suo peso e mettere a referto la sua prima firma stagionale.
E così, al 25’ Immobile, su autentica dormita della difesa campana, apre le danze sfruttando l’eccessiva voglia dei marcatori avversari di chiudere, ben tre difendenti su di lui, con Milik, rintuzzato nel derby del gol, ad assorbire la botta dello svantaggio e a riversare sul campo tanta voglia e rabbia. Rete annullata, su comodo tap-in su conclusione di Albiol in area, e, poi, quasi inattesa, la marcatura, su splendida azione sull’asse Insigne–Callejon–Milik, per il momentaneo pari ed il riscatto, azzurro ed individuale, dello sfortunatissimo attaccante napoletano.
Corsie annacquate, gli esterni bassi non sfondano
Se in attacco, talenti come Callejon e Insigne, che giocano proprio larghi sulle corsie, si divertono e danno dimostrazione di quella telepatia tecnica frutto di anni di intese su questo specifico asse, gli esterni bassi di Lazio e Napoli, nel 4-3-3 azzurro e nel 3-5-2 biancoceleste, non si fanno preferire per il loro apporto offensivo.
Nè Caceres e Marusic, né Mario Rui e Hysaj, infatti, saltano con continuità il diretto avversario, si sovrappongono con frequenza o crossano tanto in area limitandosi, invece, a sporadici, e qualche volta fruttuosi, tentativi. Insomma, la difesa più che l’attacco, prevale nei pensieri dei fluidificanti in campo all’Olimpico con il centro nevralgico del rettangolo verde, più che l’ampiezza delle fasce, terreno fertile per i gol di serata.
Insigne la risolve, Luis Alberto latita
La fortuna aiuta gli audaci e Insigne, pur aiutato dalla sorte nell’occasione della rete del 2-1, con la deviazione di Allan su traversone basso di Hysaj vitale per il tiro dello scugnizzo azzurro, stasera, malgrado un avvio lento, audace lo è di certo. Come detto, difatti, parte male come un po’ tutta la squadra per poi raddrizzare il tiro e la sua traiettoria personale fino a trovarne due, di parabole, vincenti.
Dapprima, pesca col solito lancio lungo il suo miglior cliente, Callejon, per l’assist dell’1-1 e poi, al 59’, su incursione corale partenopea, trova il jolly in buca d’angolo per il gol che espugna l’Olimpico.
Una rete di rara bellezza, una segnatura di straordinaria fattura che, al tempo stesso, oltre a cancellare tutti i dubbi, i malumori e le vibrazioni negative dell’ambiente post-mercato, mette in evidenza il divario, non certo tecnico ma di prestazione, fra lui e l’altro fantasista di serata, ovvero: quel Luis Alberto chiamato alla conferma dopo i 12 gol della scorsa stagione.
Tabellino e voti
Lazio (3-5-2) #1 Strakosha 6; #3 Luiz Felipe 5.5 (dal 46’ Bastos 6-), #33 Acerbi 6.5, #26 Radu 6-; #77 Marusic 6, #16 Parolo 6+ (Dal 88’ Cataldi s.v.), #25 Badelj 6+ (Dal 68’ Correa 6+), #21 Milinkovic-Savic 7-, #22 Caceres 5.5; #18 Luis Alberto 5.5, #17 Immobile 7. A disposizione: #24 Proto, #23 Guerrieri; #13 Wallace, #15 Bastos; #8 Basta, #14 Durmisi, #96 Murgia, #66 Bruno Jordao, #32 Cataldi; #11 Correa, #20 Caicedo, #9 Rossi, #30 Neto. Allenatore Simone Inzaghi 6
Napoli (4-3-3) #27 Karnezis 6; #23 Hysaj 7-, #33 Raul Albiol 6-, #26 Koulibaly 6+, #6 Mario Rui 6+; #5 Allan 7-, #17 Hamsik 6.5 (Dal 69’ Diawara 6), #20 Zielinski 6.5 (Dal 85’ Rog s.v.); #24 Insigne 7.5 (Dal 76’ Mertens 6), #99 Milik 7, #7 Callejon 7-. A disposizione: #25 Ospina, #12 Contini, # Marfella; #2 Malcuit, #21 Chiriches, #19 Maksimovic; #30 Rog, #42 Diawara, #8 Fabian Ruiz; #11 Ounas, #14 Mertens, #9 Verdi. Allenatore Carlo Ancelotti 6.5