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Il Faraone El Shaarawy ed un derby da vincere

Reduce dalla vittoria di San Pietroburgo ma anche da due derby persi, il Milan s’affida al suo uomo più in forma: Stephan El Shaarawy. Sarà lui l’arma in più nella stracittadina di questa sera?
A cura di Alberto Pucci
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Stephan El Shaarawy

Un gol (nel derby) è per sempre – Un tempo erano gli occhi gentili di Andrij Shevchenko ad incutere terrore nel popolo nerazzurro. Qualche anno fa, invece, c'era un ragazzino brasiliano dal nome buffo, ma dalla classe straordinaria, che mise la firma subito sul suo primo derby, meritandosi l'aggettivo di predestinato. Fino all'altro ieri la faccia cattiva di Zlatan Ibrahimovic dominava le prime pagine, prima e dopo la partita. Sheva, Kakà, Ibra ma ancor prima Mark Hateley, Marco Van Basten, Ruud Gullit, Daniele Massaro, Pippo Inzaghi e molti altri. Tante facce da derby, tanti campioni che con i loro gol hanno segnato la storia della stracittadina milanese. Gonfia la rete contro l'Inter, e avrai riconoscenza eterna dal popolo rossonero. Alcuni lo hanno fatto più volte, altri meno. Ad alcuni ha cambiato la vita, per altri è stato "solo" il punto più alto (quello da ricordare ai nipotini) della propria carriera. Nel giro di pochi mesi, per la tristezza del barbiere di Milanello, Allegri è passato dalla coda di uno svedese ribelle, alla cresta di un campioncino "acqua e sapone", metà egiziano e metà italiano: proprio quel ragazzino che, con i suoi cinque gol in dieci giorni, ha fatto tornare un pò di sereno sul cielo di Milanello. Ed è proprio sulle spalle di El Shaarawy che società, tecnico e tifosi hanno caricato il Milan agonizzante delle ultime settimane. Un peso ed una responsabilità non da poco per un diciannovenne. Una scelta condizionata anche dall'esodo biblico di questa estate che ha svuotato (in ogni senso) lo spogliatoio rossonero e costretto il club di Silvio Berlusconi a gettare nella mischia ragazzini, poco più che ventenni, e nuove speranze sulle quali cercare di costruire il futuro del Milan.

Corri Stephan, corri – Il messaggio, da San Pietroburgo, è arrivato forte e chiaro: El Shaarawy è pronto per lasciare il segno anche nel derby. Se il gol contro lo Zenit gli ha permesso di entrare nella storia (mai nessun milanista, alla sua età, aveva segnato  in Champions), la sua prestazione lo ha definitivamente fatto entrare nelle grazie di Massimiliano Allegri che, già l'anno scorso, lo aveva affiancato al "Dio sole" Ibrahimovic per fargli fare quell'esperienza necessaria per poter, un giorno, "camminare" da solo senza il tutor di Malmoe. Oggi, che quel giorno è arrivato, Stephan non solo cammina, ma corre. E lo fa per sè e per i suoi compagni. La sfida contro la squadra di Spalletti è stata la testimonianza più evidente: il Faraone rossonero, in Champions, ha giocato da attaccante, ma all'occorrenza si è trasformato anche in centrocampista e terzino, aiutando (di volta in volta) i reparti in difficoltà. Una prestazione straordinaria che ha colpito anche Cesare Prandelli che, a quanto pare, convocherà nuovamente il talento di Savona, per i prossimi appuntamenti della nazionale. Futuro azzurro ma, prima, c'è da pensare al…nerazzurro. Battere l'Inter, ritrovare il sorriso in un derby e risalire la classifica: questi sono gli obiettivi primari del gioiellino nato calcisticamente a Genova ed esploso, grazie a mister Dal Canto, nel Padova (30 presenze, 9 gol). Questa sera, per battere il suo alter ego Coutinho e per regalare un dispiacere all'ex amico Cassano, il Faraone avrà accanto gli stessi compagni della recente gita in Russia. Per Allegri, infatti, squadra che vince non si cambia e, soprattutto, cresta che segna, non si taglia.

Inseguito dall'Europa che conta – I dieci giorni del Faraone hanno, inevitabilmente, riacceso l'interesse mediatico intorno all'attaccante rossonero e, di conseguenza, messo sul "chi va là" l'Europa che conta. Tempo fa poteva essere bianconero, questa estate interessava al Paris Saint Germain, ora lo vuole il Manchester United. Sarà il prossimo ad essere sacrificato, in nome di un bilancio da sanare? "Non se ne parla nemmeno", avrebbe risposto Adriano Galliani nelle ultime ore. Una presa di posizione chiara, così come è chiaro che l'a.d. rossonero dovrà pensare ad un ritocco contrattuale da sottoporre, nella prossima estate, al procuratore dell'attaccante. Idolatrato da Sir Alex Ferguson, letteralmente innamorato delle giocate del savonese, esaltato dai compagni (De Jong: "Ha la mentalità per diventare un campione: ha grande qualità, ma si sacrifica anche per la squadra") e tirato "per la maglietta" dai tifosi fuori dalle cancellate di Milanello, Stephan El Shaarawy è certamente l'uomo copertina del "ground zero" rossonero. La ricostruzione, ormai è certo, ripartirà dalla sua faccia pulita, dalle sue giocate e da quel suo modo di intendere il calcio: mai egoistico ma, anzi, sempre a disposizione delle volontà dell'allenatore e delle esigenze della squadra. Questa sera, il nuovo eroe della curva sud di San Siro, avrà a disposizione la chance più importante per entrare definitivamente del cuore del tifoso. Una rete ed una vittoria nel derby, sarebbero il perfetto lasciapassare per potersi sedere al tavolo dei grandi: quelli che, con i loro gol, hanno "griffato" indelebilmente la stracittadina milanese.

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