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Il dramma di Lassana Diarra: “Mia cugina uccisa negli attentati di Parigi”

Mentre il centrocampista giocava allo Stade de France nella sfida amichevole contro la Germania, sua cugina perdeva la vita negli attentati che hanno sconvolto Parigi.
A cura di Marco Beltrami
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Un vero e proprio incubo quello di Lassana Diarra. L’esperto centrocampista francese ha perso la cugina durante gli attentati che nella serata di ieri hanno sconvolto Parigi. Il mediano del Marsiglia era in campo con la sua Nazionale nell’amichevole contro la Germania quando ha ascoltato il boato relativo alle esplosioni che avvenivano a poca distanza dallo Stade de France. Grande paura per la sua incolumità, con la serata che si è poi trasformata in una tragedia quando ha appreso del destino di sua cugina Asta, uccisa durante una delle sparatorie.

Questo il lungo messaggio di cordoglio del giocatore pubblicato sul suo profilo Twitter per esprimere tutto il suo dolore e ringraziare le persone che sono state vicine alla sua famiglia nelle ultime ore:

Buonasera a tutti. Alla luce degli avvenimenti drammatici avvenuti e con il cuore pieno di tristezza, prendo la parola oggi. Sono stato personalmente toccato dalla tragedia: mia cugina, Asta Diakite, figura tra le vittime di una delle sparatorie che ha avuto luogo ieri, dove sono scomparse centinaia di altri innocenti francese. È sempre stata per me un rifugio, un supporto, una sorella maggiore. In questo clima di terrore è importante per tutti noi rappresentanti del nostro Paese e della sua diversità di prendere la parola. Dobbiamo rimanere uniti contro un orrore che non ha né colore né religione. Difendere il rispetto e l'amore della pace. Grazie a tutti per la vostra testimonianza e i vostri messaggi: prendetevi cura di voi e della vostra famiglia, e che le nostre vittime riposino in pace.

Il calciatore non è stato l'unico ad avere un suo parente coinvolto negli attentati: anche il connazionale Griezmann ha temuto per sua sorella che fortunatamente però è riuscita a salvarsi dalla follia degli attentatori, nella carneficina del Bataclan.

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