Il Diavolo accoglie Cerci: i tifosi del Milan salutano l’arrivo dell’attaccante
Meglio tardi che mai. Alle 21 il giocatore è sbarcato a Linate, per iniziare ufficialmente la sua nuova avventura rossonera. Ci sono voluti ben sei mesi per vestire di rossonero Alessio Cerci: autentico "crack" dello scorso campionato granata. Dopo gli esordi di Roma, le difficoltà di Firenze, l'esplosione di Torino ed il fallimento con l'Atletico Madrid, il ventisettenne di Velletri è ora ad un bivio fondamentale della sua carriera. Dentro o fuori. Tornare un grande giocatore o far perdere le proprie tracce e diventare ufficialmente una meteora del calcio italiano. Ma Cerci, che fine ha fatto? E' ancora il giocatore ammirato nel Toro, o è diventato improvvisamente un "pippero"? I tifosi del Diavolo, lo scopriranno nelle prossime settimane. Cercato fino alla nausea da Galliani e Inzaghi la scorsa estate, nominato un giorno si e l'altro pure da Cairo e dall'ad rossonero durante le colazioni di lavoro a Forte dei Marmi, un giorno preso, l'altro no, un giorno valutato più di 20 milioni, l'altro dato in prestito con diritto di riscatto: il nome Alessio Cerci è stato l'hashtag più utilizzato da giugno al primo di settembre quando, sfinito dalla telenovela, accettò (più per rabbia nei confronti di Galliani, che per pura convinzione) di trasferirsi nel "calcio che conta": come ebbe a cinguettare la fidanzata, e futura moglie, dell'attaccante.
Subito a Milanello – Sbarcato e "sballottato". Da un parte e dall'altra. La nuova vita milanese di Alessio Cerci è appena cominciata. "Uè, t'è vist el Cerci?", hanno bofonchiato i primi tifosi presenti allo scalo milanese della Malpensa, felici di accogliere finalmente un giocatore dai piedi buoni. "Alessio doveva andare già in estate al Milan, ma i rossoneri non se la sentirono di investire", ha dichiarato Urbano Cairo nelle ore calde della trattativa. A ben vedere, Galliani non ha investito neanche adesso e, sbollita l'incazzatura del giocatore nei suoi confronti (relativa al tira e molla della scorsa estate), si è limitato a fare il solito "magheggio": quello con cui è diventato famoso in tutto il mondo. Adesso Inzaghi, grazie alle capacità dell'ad milanista, potrà schierare da una parte Bonaventura e dall'altra Cerci: due giocatori "scippati" ai cugini dell'Inter. Vuoi mettere la goduria? Roba da obbligare Thohir e Mancini, ad un giro dallo psicanalista dopo il doppio "due di picche" incassato.
Cerci, invece, non sarà dallo stesso medico dei due nerazzurri. Per lui, tra domani e dopo, ci saranno le visite mediche, la firma sul contratto e la scelta dell'armadietto in quel di Milanello. Niente Dubai, ma subito la nebbia di Milano. Tra il 2 e il 3 gennaio in campo ad allenarsi, il 6 in tribuna a San Siro per vedere i suoi nuovi compagni (troppo ravvicinato il match contro il Sassuolo, per poter disporre del giocatore), il 10 l'esordio con la maglia rossonera in uno stadio che conosce molto bene: l'Olimpico di Torino. Il 18 la prima a San Siro contro un'altra sua ex squadra (l'Atalanta). L'agenda di Cerci non prevede soste. Meglio che cominci a correre, come faceva un tempo. E' quello che si augurano tutti i tifosi del Milan.