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Il Chelsea si libera di Mou, Moratti: “Mi spiace, era in un tunnel senza fine”

L’ex presidente dell’Inter, memore dei trionfi del triplete, spende parole buone per il tecnico che lo portò in cima all’Europa con la vittoria della Champions.
A cura di Maurizio De Santis
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Nel cuore e nella mente del presidente Moratti – come di tutti gli interisti – i ricordi e le immagini dello straordinario ‘triplete' del 2010 sono più foti di ogni cosa. Più forti del brusio sollevato dalla notizia dell'addio. Più forti delle chiacchiere e del rumore dei nemici – quelli reali e quelli tirati in ballo come espediente per tacere d'altro. L'esonero (sia pure mascherato con la formula della rescissione consensuale) di José Mourinho non scalfisce l'affetto e la profonda stima che il massimo dirigente conserva intatti oggi come allora. I successi in Italia e all'estero rappresentarono l'acme di quella gestione societaria e,al tempo stesso, della carriera del tecnico portoghese che in Serie A e in nerazzurro fu capace di domare un ‘leone' come Eto'o convincendo il campione arrivato dal Barça a giocare da terzino/ala/tornante.

"Restano valide le sue indiscutibili doti professionali, la sua notevole capacità di lavorare tanto e con dedizione – ha ammesso il presidente Moratti all'Ansa -. Le cose al Chelsea andavano così male che si è arrivati alla naturale conclusione del rapporto. Sono profondamente dispiaciuto per lui". Involuzione tattica, mentale, di gioco, di squadra: il Chelsea aveva tutti gli interpreti necessari per dominare ancora in Premier e giganteggiare in Champions, invece s'è ridotto al ruolo di comprimario in Europa. Il campionato? A guardare la classifica sembra di vivere un brutto incubo. La sconfitta con il Leicester di Ranieri è stata esiziale. Un tiro mancino tiratogli dalla sorte che s'è calato nei panni di ‘Tinkerman', la mezza schiappa (il soprannome dato al tecnico dai blues più intransigenti) che pure s'era accomodato sulla panchina dello Stamford Bridge. "E' stato tutto molto strano. Era un tunnel da cui non si vedeva luce. La risoluzione con il Chelsea – ha concluso Moratti – non ha niente a che vedere con Ranieri. Le due situazioni sono ben distinte".

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