Ranieri e il bonus della ‘volpe’: oggi incasserebbe 2.3 milioni di euro

Mourinho sconfitto, scuro in volto, traballante e sull'orlo dell'esonero. Ranieri sorridente, a petto in fuori per l'orgoglio di trovarsi in vetta alla Premier. E pensare che allo Stamford Bridge lo avevano ribattezzato Tinkerman, una specie di schiappa, di tecnico irresoluto e mai determinante. L'ultima giornata del campionato inglese è tutta in quell'immagine che fotografa l'incredulità dei top club d'Oltremanica rispetto al fenomeno Leicester capolista, trascinato dai gol di un ex operaio (Vardy) e dall'ala algerina (Mahrez) costata poco più di 500 mila euro. Milioni per agnelli, dove gli agnelli (vittime sacrificali) almeno per adesso indossano la maglia dello United oppure del City, vestono in Blues e hanno le polveri dei Gunners bagnate.

Milioni per agnelli, perché se i giocatori delle ‘volpi' – come s'è appreso di recente – in caso di clamorosa qualificazione in Champions League non percepiranno alcun bonus che non sia la gloria dei tifosi, il manager italiano invece è stato molto più furbo, capitalizzando la propria esperienza: nel contratto triennale siglato dopo la disavventura al timone della Grecia ha chiesto (e ottenuto) che venisse inserita una clausola molto particolare.

Un premio di rendimento che, a giudicare da come stanno andando le cose, a fine stagione lo coprirà d'oro – come rivelato dal Daily Mail: in base al patto sancito con la società Ranieri dovrà ricevere 100 mila sterline (circa 140 mila euro) per ogni posizione al di sopra della diciassettesima che verrà occupata dalla squadra al termine del campionato. Conti alla mano, se la Premier League fosse finita con la sfida contro i londinesi dello Special One, il manager sarebbe passato all'incasso e avrebbe ritirato una ‘paghetta' da 1.7 milioni di sterline (2.3 milioni in euro). Milioni per agnelli.