Il bel gesto di Buffon verso Marchisio, juventino da una vita: “Alza tu la Coppa Italia”

Double tra Coppa Italia e scudetto. Filotto di vittorie in patria, dove ormai la ‘vecchia signora' è regina incontrastata. Sul palco dell'Olimpico va in scena la premiazione di una generazione di calciatori che in Serie A ha imposto il proprio dominio: sette titoli di fila (il prossimo è già cucito sulla maglia nonostante l'avallo della matematica ne faccia una questione burocratica) e nessuna possibilità da parte degli avversari di scardinare le porte del regno. Ci ha provato il Napoli, arrivato a un passo dal trono quando Koulibaly ha fatto breccia nel fortino bianconero, ma la rivoluzione azzurra s'è fermata lì, cedendo di schianto in riva all'Arno tra molto rumore di nemici e altrettante polemiche per i sospetti arbitrali.
Da Gigi Buffon fino al giovane Bentancur lo spirito che pervade i giocatori della rosa è sempre lo stesso: conta vincere e per farlo non devi essere solo bravo ma anche avere un fisico bestiale per resistere – nel bene e nel male – ai colpi della vita. La vita professionale che metti in gioco per 90 minuti a settimana, siano gare di campionato oppure di Champions. Lo sa bene Claudio Marchisio, il ‘principino' che in quell'ambiente è cresciuto fin da ragazzino vestendo le maglie delle giovanili e poi della prima squadra fino a sbarcare in Nazionale. Mercoledì sera era in prima fila sul palco della premiazione ed è stato lui ad alzare verso il cielo il Trofeo strappato al Milan.

Tutto vero e nonostante confusione di luci, coriandoli e bollicine stappate per l'occasione quell'attimo non è passato inosservato. Perché non è stato Buffon a sollevare la Coppa Italia? Non è sempre il capitano che ha questo onore? Questa volta no, ha fatto un passo indietro e ha lasciato che fosse il compagno di squadra con la maglia numero 8 sulle spalle ad avere questo privilegio. Arrivato nei pressi dei gradini Gigi ha rallentato l'andatura fino a chiudere la fila e, dopo aver preso la medaglia, s'è piazzato di lato non al centro del palco e nemmeno in prima fila.
Accanto a lui c'erano Giorgio Chiellini (vice capitano), il Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, Andrea Barzagli e Claudio Marchisio. Sarà quest'ultimo a ricevere la Coppa dalle mani della seconda carica dello Stato. Un gesto di amicizia, un segnale importante di grande rispetto nei confronti di un calciatore che a 7 anni era già juventino e non ha mai lasciato quella maglia che lo ha accompagnato nei momenti più belli (e meno belli) della carriera. Lo farà a fine stagione, così si dice e volerà altrove ma in nessun altra squadra italiana. Diranno addio sia il principino sia Buffon, non prima di aver sollevato il premio per il settimo scudetto consecutivo.