video suggerito
video suggerito

Il Barça e i tifosi sfidano la Uefa: esteladas anche contro il Bate Borisov

Le sanzioni della Federazione non fermano i sostenitori blaugrana, il presidente Bartomeu: “Le bandiere della Catalogna non sono vietate e non portano affatto alla violenza rappresentano tanti nostri tifosi e non solo”. Dopo le multe il rischio è la parziale chiusura del Camp Nou.
A cura di Maurizio De Santis
3 CONDIVISIONI
Immagine

Libertà d'espressione è lo striscione esposto dai tifosi del Barcellona in occasione della gara di campionato contro l'Eibar. Libertà d'espressione contro il divieto (e le sanzioni) imposto dalla Uefa che ha censurato le bandiere della Catalogna sventolate dai tifosi blaugrana in Champions, prima contro la Juventus (in occasione della finalissima di Berlino) poi contro il Bayer Leverkusen. Settantamila euro di multa nel complesso: 30 per le ‘intemperanze' in Germania, 40 per quelle del Camp Nou complici i fischi all'inno della Coppa in segno di palese protesta contro la Federazione che ritiene slogan e simboli per l'indipendenza dalla Spagna e da Madrid.

Il Comitato per il Controllo, Etica e Disciplinare non ha fatto sconti rispetto alla grave violazione da punire per frenare quell'istigazione al separatismo ma nemmeno è riuscito a mettere la sordina al sentimento popolare endemico che si mescola al tifo per il Barça. Anzi, in occasione della prossima partita contro il Bate Borisov (mercoledì 4 novembre, ore 20.45) i sostenitori catalani – come riportato dai media spagnoli – sono intenzionati a non mollare, a non cedere di fronte alle azioni della Federazione ritenute vessatorie ed eccessive.

Immagine

Decisi a esporre di nuovo le loro bandiere, i tifosi hanno trovato sponda anche nelle parole del presidente blaugrana, Bartomeu, che nel corso dell'assemblea dei soci è intervenuto in maniera molto chiara sulla vicenda: "Le bandiere della Catalogna non sono vietate e non portano affatto alla violenza – ha ammesso il massimo dirigente -, rappresentano tanti nostri tifosi e non solo". Sono icona della forte identità di una ‘gens' che ha radici profonde nel territorio su cui insistono. Basteranno diktat e ammende della Uefa per fermare tutto? No, a giudicare dalle intenzioni e il rischio è che dalle multe si passi a provvedimenti più severi come la chiusura di un settore dello stadio.

3 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views