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Cori e bandiere inneggianti al separatismo, Barcellona multato dalla Uefa

La Federazione censura ancora una volta con un’ammenda le intemperanze dei tifosi blaugrana: dopo i fatti di Berlino, sotto la lente è finita la gara di Champions col Leverkusen.
A cura di Maurizio De Santis
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Quarantamila euro di multa per aver esposto ‘l'esteladas' (le bandiere della Catalogna), fischiato l'inno della Champions League in occasione della gara contro il Leverkusen dello scorso 29 settembre, urlato slogan per ‘indipendenza dalla Spagna e da Madrid. E' la sanzione inflitta dalla Uefa al Barcellona per le intemperanze dei tifosi ai sensi dell'articolo 16 (comma 2) che va a censurare i cori del pubblico di fede blaugrana inneggianti al separatismo. Non è la prima volta che il Comitato per il Controllo, Etica e Disciplinare della Federazione interviene a sanzionare i catalani: era già accaduto nell'estate scorsa, in seguito a episodi simili verificatisi nel corso della finalissima di Coppa giocata a Berlino contro la Juventus.

Allora il Barça si vide costretto a pagare un'ammenda di 30 mila euro e a nulla servirono le rimostranze della società nella sede dell'Uefa, rimostranze che avevano come fondamento la tesi del ‘forte sentimento di appartenenza a un territorio da parte di un popolo'. Sentimento per nulla assimilabile a messaggi politici di qualsiasi natura, aggiunsero i delegati spagnoli comparsi dinanzi alla Commissione Disciplinare.

Quella tesi, però, non fece breccia nel parere della Commissione. Anzi, il Barcellona ha anche rischiato la chiusura parziale di un settore dello stadio Camp Nou in occasione della prima partita della fase a gironi della nuova edizione della Champions League. Pericolo scongiurato, almeno finora. La ‘serrata coatta' è stato un provvedimento adottato dalla Uefa a maggio dell'anno scorso quando intervenne a punire il Real Madrid (suo malgrado) per l'atteggiamento tenuto da un gruppo di tifosi che – in occasione della semifinale di andata contro il Bayern Monaco – si macchiaromo di comportamento razzista secondo l'organo disciplinare della Uefa.

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