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Icardi, l’Inter, la Curva e una autobiografia scritta a soli 23 anni

L’attaccante nerazzurro è al centro delle polemiche per aver raccontato fatti poi criticati dai tifosi ultrà. Che hanno scatenato la contestazione della Curva e portato la società a prendere provvedimenti nei confronti del proprio giocatore. Ma se a soli 23 anni non si può scrivere una autobiografia è pur vero che Icardi aveva il diritto di farlo. E altri avrebbero avuto il dovere di controllare.
A cura di Alessio Pediglieri
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Scrivere una biografia, significa voler fare il punto della situazione arrivati ad un'età in cui, guardandoti indietro, si traccia un resoconto sulla propria vita, raccontandone aneddoti, storie, contraddizioni, sconfitte e vittorie. Scrivere un'autobiografia a soli 23 anni diventa per questo un lavoro fine a se stesso, se non inutile, di certo e rischio presunzione da parte del diretto interessato. E Mauro Icardi ha descritto la propria vita in un libro a soli 23 anni, in modo prematuro, forse forzato o spinto da eventi e da terzi. Dove ha raccontato di un giocatore ancora in essere, di una avventura sportiva (in nerazzurro ma non solo) solamente all'inizio, di un ragazzo che sta iniziando adesso a diventare uomo.

Che abbia avuto una vita intensa, non è messo in dubbio. A soli 23 anni, Icardi ha già lasciato la sua terra d'origine, l'Argentina, in uno dei più poveri quartieri di Buenos Aires. Ha affrontato l'avventura del calcio europeo prima nella cantera del Barcellona, poi tra le fila della Sampdoria che per prima ha voluto credere nelle sue qualità, fino all'Inter che lo ha ingaggiato costruendovi attorno un progetto tecnico preciso.

A soli 23 anni, Icardi si è sposato, è in attesa del secondo figlio, ha vissuto vicende amorose degne di un fotoromanzo, tra tradimenti, triangoli, passioni. Ha deciso di diventare un personaggio ‘social', dandosi in pasto al gossip, al chiacchiericcio da bar, senza mai tirarsi indietro, alimentandone i rumors, in una costante e studiata esposizione delle proprie vicende private, insieme all'attuale consorte-manager Wanda Nara.

Insomma, a vederla da lontano, la vita di Maurito è già a soli 23 anni degna di essere raccontata. O almeno così ha deciso lui che ne ha fatto un libro dato alla stampa in contemporanea al rinnovo del contratto con la società nerazzurra, altro tassello professionale importante che lo lega all'Inter fino al 2021. "Sempre Avanti", il titolo, a stimolo nel proseguire sul tragitto appena tracciato. Ma, al lordo delle polemiche e delle contestazioni nate con la Curva Nord, cosa ci sarà poi di così tanto intrigante nella vita di un 23enne?

Le autobiografie sono scritti seri, meditati, studiati, letti e riletti, stracciati e rifatti. Esistono fior di personaggi – non solo nel campo dello sport – che hanno aspettato anni per raccontarsi e molti sono stati raccontati da postumi (vedasi uno su tutti, Johan Cruyff nell, perché non si ritenevano abbastanza interessanti agli occhi degli altri. Ciò che Icardi ha dato in pasto all'opinione pubblica appare più come l'ennesima campagna pubblicitaria di un ragazzo che sta sempre più diventando schiavo di un personaggio cucitogli addosso. In modo rischioso, forse mal consigliato, e che sta diventando incontrollabile. Ciò che è accaduto con i tifosi e la società nerazzurra ne è esempio: lui aveva il diritto di scrivere, ma altri avevano il dovere di controllare ciò che era stato scritto. Il resto conta pochissimo.

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