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Ibrahimovic si tatua sul corpo i nomi di chi soffre la fame nel mondo (foto)

Il campione svedese è sceso in campo con la maglia del Psg con tatuati sul corpo 50 nomi che rappresentano gli oltre 800 milioni raggiunti dal programma per combattere la fame nel mondo da parte delle Nazioni Unite: “Ogni volta che esulterete per me lo farete anche per loro”. E contro il Chelsea ha scritto sulle scarpette l’ennesimo riferimento alla campagna di sensibilizzazione.
A cura di Alessio Pediglieri
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O lo ami o lo odi, Zlatan Ibrahimovic ha abituato gli appassionati di calcio a dividere in due i propri sentimenti nei suoi confronti. Nessuna via di mezzo, nessun compromesso per il campione svedese che da almeno un decennio è sull'onda dei migliori giocatori in circolazione, cambiando maglie, città, campionati, ma mantenendo attorno a sè sempre l'attenzione dei media e dell'opinione pubblica sia per le giocate da fenomeno in campo sia per il suo modo di concepire il calcio e la vita privata. E se Ibra è quello ‘scorbutico' in campo, sia con avversari che con i propri compagni, l'Ibra che insulta i tifosi (nell'Inter) o si scontra come un treno con Materazzi atterrandolo sul terreno di gioco (col Milan) o che bacia la maglia per poi andarsene dopo 10 mesi (col Barcellona), Ibra è anche quello generoso e filantropo nella vita di tutti i giorni.

Colui che si fa promotore della campagna del Programma Alimentare Mondiale promosso dalle Nazioni Unite ‘tatuandosi' addosso i nomi delle persone che usufruiscono dei benefici della campagna WFP, facendosene portatore e promotore. Riferimento comparso anche sulle scarpette che il campione scandinavo ha calzato in occasione della sfida di Champions League contro il Chelsea.

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Ibrahimovic ha infatti giocato l'ultima partita con il Psg con 50 nomi di persone ‘normali', che rappresentano gli oltre 800 milioni di persone raggiunte dalla campagna contro la fame del mondo, per dare un segno forte e tangibile a tutti che anche una ‘star' può essere vero e proprio veicolo di un messaggio sociale di primo impatto: "Ovunque vada, la gente mi riconosce, mi chiama per nome, fanno il tifo per me. Ma ci sono dei nomi che nessuno si prende cura di ricordare, dei nomi per cui nessuno fa il tifo: sono quelli degli 805 milioni di persone che, oggi, soffrono la fame nel mondo. Ho tifosi che mi sostengono in tutto il mondo. D'ora in avanti, vorrei che questo sostegno andasse alle persone che soffrono la fame, perché sono loro i veri campioni. Così, ogni volta che sentirete pronunciare il mio nome, sarà a loro che dovrete pensare". 

La campagna è stata sviluppata dalle Nazioni Unite e ha trovato nel campione svedese e nel club francese terreno fertile perché l'idea originale avesse possibilità di svilupparsi e diventare ‘virale'. Il WFP (Programma Alimentare Mondiale dell'ONU) attualmente assiste nel mondo in Siria, in Iraq, in Sud Sudan, nella Repubblica Centrafricana, nei paesi colpiti dal virus Ebola come la Liberia, oltre che in paesi come la Bolivia, la Cambogia e la Repubblica Democratica del Congo dove l'organizzazione aiuta a costruire la resilienza. In pratica oltre ottocento milioni di persone che soffrono la fame e ai quali si rivolge la campagna benefica.

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A sottolineare l'importanza del Programma è stato lo stesso presidente del Paris Saint Germain, Nasser Al-Khelaïfi: "Stiamo costruendo una grande squadra di calcio e speriamo che i valori della solidarietà e dell'aiuto che sono alla base della nostra squadra siano anche condivisi a favore delle persone che soffrono. Sogna in grande è il motto del PSG e così abbiamo deciso di sostenere il nostro calciatore Ibrahimović e il WFP in questa campagna innovativa per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla lotta contro la fame nel mondo".

Di stesso avviso anche  Marina Catena, Direttrice del WFP in Francia e nel Principato di Monaco. "Zlatan ha accettato la sfida e ha voluto scrivere le loro storie sulla sua pelle, così che il mondo non le dimentichi. Siamo estremamente grati al PSG per il sostegno alla nostra iniziativa e per diffondere un messaggio di solidarietà così forte che, sono sicura, risuonerà ben oltre i confini francesi e i campi di calcio".

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