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I ranking Fifa e Uefa confermano: il nostro è un calcio da terzo mondo

Il panorama non è roseo e la vittoria del Milan arriva come pura boccata d’ossigeno per il nostro movimento. Sia a livello di Nazionale che di club, Fifa e Uefa ci stanno punendo con ranking sempre più bassi e con l’ultimo ridimensionamento in serie A il futuro è molto più incerto.
A cura di Alessio Pediglieri
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In Champions League la vittoria del Milan sul campo difficile dello Zenit è di certo un risultato importantissimo per il club rossonero, che può dirsi quasi fuori dal tunnel delle polemiche e approcciarsi al derby di domenica sera con qualche convinzione in più, ma lo è anche per tutto il movimento del calcio italiano che a livello internazionale sta faticando a rimanere tra i primi della classe e il pareggio interno della Juventus con lo Shakhtar lo dimostra.
Lo dicono i numeri, che non mentono mai, e i ranking sia per ciò che riguarda il valore sul campo delle Nazionali controllate dai parametri FIFA sia per le classifiche redatte ad ogni fine turno di coppe europee con i coefficienti aggiornati dall'Uefa in persona.

Italia, che FIFA! – L'Italia, intesa come Nazionale, non se la sta passando molto bene. E' vero, la squadra di Prandelli ha disputato un ultimo Europeo da protagonista, con il raggiungimento insperato della finalissima continentale poi persa malamente contro la Spagna campione d'Europa e del Mondo in carica.
Le Furie rosse hanno ribadito il loro valore a livello di selezione che si riflette anche nei risultati dei club spagnoli all'interno dei ranking Uefa. Per gli Azzurri e il calcio italiano, invece, i problemi ci sono, restano e rimangono tali da far rischiare per i prossimi anni partecipazioni sempre più difficili e complicate con le squadre costrette ad abbandonare il lotto delle ‘teste di serie' o ritrovarsi sempre più spesso a dover afffrontare i turni preliminari di qualificazione.
Nell'ultima classifica aggiornata dalla FIFA, l'Italia è scesa ancora una volta di livello, passando dal sesto all'ottavo posto della classifica Fifa a livello internazionale, in una top ten che vede sempre la Spagna in vetta e una importante novità, con l'ingresso della Colombia e della Grecia immediatamente alle spalle degli azzurri.
La squadra di Prandelli paga un avvio deludente nelle qualificazioni mondiali con il pareggio in Bulgaria e la vittoria con Malta per Brasile 2014: ha preso meno punti rispetto ad altre nazionali, vittoriose in entrambi i confronti che le riguardavano, ed è tornata indietro rispetto alla posizione guadagnata grazie al secondo posto all'Europeo. In vetta, invece, nulla è cambiato confermando una costanza di rendimento e risultati che non sono di casa da noi: alle spalle della Spagna capolista resiste la Germania mentre l'unico avvicendamento (importante) riguarda il terzo gradino del podio, che era dell'Inghilterra, sul sale il Portogallo di Cristiano Ronaldo.
Balzo in avanti anche dell'Argentina, passata dal settimo al quarto posto davanti agli inglesi e all'Olanda, che guadagna – comunque – due posizioni. Ne perde due l'Uruguay, ora settimo davanti agli azzurri. La miglior performance è invece quella relativa alla nazionale della Colombia, che divora 13 posizioni e dopo 10 anni torna tra le prime dieci migliori Nazionali al mondo grazie alle ultime importanti vittorie su Uruguay e Cile nelle qualificazioni mondiali.
Paga pegno invece il Brasile, Pentacampione da troppo tempo appannato, che è finito addirittura al 14/o posto, il peggiore nella sua lunga gloriosa storia, nonostante siano arrivate delle vittorie in amichevole contro Sud Africa, Cina e Argentina.
Se per i verdeoro prossimi ospitanti dei Mondiali e tra i favoriti della Confederation Cup 2013, le cose non vanno bene, dalla top 10 sono uscite anche la Croazia e la Danimarca.

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Ecco il ranking Fifa per il mese di ottobre
1. Spagna
2. Germania
3. Portogallo (+1)
4. Argentina (+3)
5. Inghilterra (-2)
6. Olanda (+2)
7. Uruguay (-2)
8. Italia (-2)
9. Colombia (+13)
10. Grecia (+1)
11. Croazia (-2)
12. Russia (+1)
13. Francia (+2)
14. Brasile (-2)
15. Svizzera (+5)
16. Costa d'Avorio
17. Cile (-3)
18. Danimarca (-8)
19. Messico (+2)
20. Ecuador (-3).

Coefficenti insufficienti – Dalle classifiche mondiali a quelle europee la sorte del nostro calcio non sembra proprio migliorare. Nel ranking attuale Uefa, aggiornato alla conclusione del secondo turno di Champions League e in attesa di vedere cosa accadrà questa sera in Europa League dove, tra le altre, saranno impegnate ben quattro italiane, la situazione resta gravissima se proiettata a ciò che potrebbe capitare in futuro.
Per l'Uefa, esistono diversi rankig, in totale quattro, ma quelli più importanti sono di fatto due, la classifica stagionale per Nazioni sull'anno sportivo 2012/2013 e la classifica stagionale per club nell'anno sportivo 2012/2013, i cui coefficienti sono basati sui risultati delle ultime cinque stagioni dei vari club in tutte le competizioni targate Uefa (Champions ed Europa League).
Nello specifico, i ranking per nazioni o federazioni tengono conto dei risultati di tutti i club di quella federazione e vengono utilizzati per determinare il numero di posti assegnati nelle competizioni a quella federazione per le stagioni successive.
I ranking per coefficienti per club tengono conto dei risultati di ogni club nelle competizioni UEFA e vengono utilizzati per determinare le teste di serie nei sorteggi di competizioni per club.

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Siamo peggio di Cipro – Ecco perchè se allora andiamo a vedere i Coefficenti per Nazioni e quelli per club, i brividi iniziano a scorrere lungo la schiena.
Nel primo caso, nella top-ten non c'è traccia dell'Italia. Prima è la – solita – Spagna con sette squadre ad aver raccolto 33.000 punti con una media di 4.714, davanti all'Inghilterra, alla sorprendente Croazia che sta vivendo di rendita per gli ottimi risultati nelle qualificazioni malgrado la doppia sconfitta della Dinamo in Champions. Quindi la Francia, la Germania, l'Ucraina, il Portogallo. E l'Italia? Siamo al 15° posto con una media di 3.416 al pari della Russia e molto peggio della Bielorussia (8°), Belgio (10°), Romania (12°). Addirittura di Cipro, 13° con un ranking di 3.500.
E se son dolori per ciò che riguarda l'insieme dei risultati dai vari club, peggio va aquando si guarda il ranking sui coefficenti stagionali per club dove per trovare un'italiana bisogna guardare fino al 12° posto, grazie al successo ottenuto ieri sera dal Milan a San Pietroburgo. Per la Juventus, invece, molto peggio a causa dei due ultimi pareggi consecutivi e uno scivolone al 19° posto, parziale, in attesa di sapere cosa accadrà dall'Europa League. Intanto però c'è chi se la gode, come la Spagna che mette in testa un filotto di club sempre più leader del panorama europeo. Il Barcellona di Messi e il Real Madrid di Cristiano Ronaldo, con dietro il Malaga delle meraviglie. Sono loro tre a contendersi il podio dopo due incontri stagionali, davanti alle inglesi Arsenal e manchester United e ai portoghesi del Porto.
Una mezza Caporetto che dovrà essere rivendicata da subito, a partire da questa sera con le gare che vedranno impegnate Lazio, Napoli, Udinese e Inter.  Queste classifiche, infatti, al di là dei metodi con cui vengono stilate e i parametri utilizzati spesso criticati dagli addetti ai lavori (Galliani è il primo sostenitore di un cambiamento radicale al riguardo) sono  gli elementi cardine che definiranno gli accessi alle prossime competizioni europee.

Così stando le cose, l'Italia rischia di passarsela proprio male: già in questa edizione di Champions League, la terza squadra ha dovuto sostenere i turni preliminari e la Juventus campione d'Italia era stata inserita addirittura in terza fascia, mentre in Europa League Lazio (uno) e Inter (due) hanno dovuto sostenere complicate partite di qualificazione per accedere alla fase a gironi. Se le nostre suadre non torneranno subito a vincere e a qualificarsi, almeno per i quarti di finale in entrambe le competizioni, o con almeno tre squadre tra le prime otto in Europa League, il rischio è che la situazione peggiorerà anche per il prossimo anno, finchè non si arriverà al 2014 quando in Champions avremo solo due rappresentanti e solo tre in Europa League. Roba da terzo mondo calcistico.

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