Griezmann: “Un francese deve vincere il Pallone d’Oro. Mbappé? Mi ricorda CR7”
La lunghissima diarchia sta per finire. Negli ultimi dieci anni solo due calciatori hanno vinto il Pallone d’Oro: Cristiano Ronaldo e Leo Messi, che si sono divisi equamente il trofeo. Tra i favoriti per quello del 2018 c’è anche il portoghese della Juventus, ma hanno molte più chance di conquistare il premio Luka Modric, che ha conquistato tutti gli altri riconoscimenti più prestigiosi di quest’annata, e due campioni del mondo: Griezmann e Mbappé. E proprio l’attaccante dell’Atletico inizia la lunga volata dicendo che un calciatore francese merita il premio.
‘Le Petit Diable’ ha parlato del premio, che secondo lui va assegnato a uno dei calciatori della nazionale di Deschamps che lo scorso 15 luglio a Mosca ha vinto il Mondiale. Griezmann candida se stesso, ma anche Pogba e Mbappé:
Il Pallone d’Oro? Per me è un sogno, storicamente è il meglio del meglio, tra i vincitori ci sono solo fuoriclasse. Sarebbe un sogno diventare un esempio per gli altri. Siamo stati campioni del mondo, facciamo parte della miglior squadrar del pianeta, in questa squadra dev’esserci il vincitore. Il premio dovrebbe andare a un giocatore francese.
Amici e compagni di squadra. Griezmann esalta Mbappé, autore di quattro gol al Lione nell’ultima partita di campionato del Psg, e prevede un grande futuro. Secondo l’attaccante dell’Atletico il diciannovenne Mbappé ha tutto per emulare Cristiano Ronaldo: “Guardando Mbappé rivedo il Cristiano di Manchester. Giocava sulla fascia, dribblava molto, segnava, ma non stava cercando un vero obiettivo. Quando Kylian farà quello che ha fatto Cristiano a Madrid segnerà 50 gol a stagione”.
Nel 2018 Griezmann ha vinto con l’Atletico Madrid l’Europa League e la Supercoppa Europea e soprattutto i Mondiali. Nell’intervista a ‘France Football’ il giocatore ha raccontato le emozioni che ha vissuto quando la Francia è diventata campione del mondo:
Questo è stato un anno incredibile, non è faile descrivere certe sensazioni a parole. Un pieno di emozioni. In quei momenti non sapevo dove guardare, se festeggiare con i tifosi, andare dalla mia famiglia o urlare con i miei compagni di squadra. Alla fine ho patto un po’ di tutto. Nello spogliatoio poi è stato un delirio, un’autentica follia. Ho guardato in giro e vedevo i miei compagni matti di gioia con la Coppa: è stato incredibile.
