Goleade e (poco) fairplay, le 5 mancanze di rispetto più clamorose nel calcio
Il presidente turco punisce la squadra che ha vinto 20-0
Nei giorni della polemica tra Germania e San Marino sul rispetto degli avversari e sull'utilità di partite tra due squadre con un divario tecnico molto largo, dalla Turchia arriva una notizia alquanto curiosa: il presidente di un club di quarta serie ha accusato i suoi calciatori di aver mancato di rispetto agli avversari per aver vinto 20-0. Per questa ragione il proprietario del club turco Ulubey Belediyespor, dopo che la sua squadra ha letteralmente demolito il Karabukspor, ha deciso di non pagare i premi partita ai propri giocatori. Che sia solo una scusa per non elargire i bonus ai calciatori o che sia una sua interpretazione del concetto di fair play, noi abbiamo stilato la classifica delle 5 più eclatanti "mancanze di rispetto" della storia del calcio.
Australia-Samoa Americane, una valanga di reti 31-0
La partita tra Australia e Samoa Americane, terminata con il punteggio di 31-0 per gli australiani, detiene il record, riconosciuto dal Guinness dei primati, del più ampio scarto di gol tra due squadre calcistiche nella storia degli incontri tra selezioni nazionali maggiori. Il match, valido per le qualificazioni al mondiale del 2002, si tenne l'11 aprile 2001 all'International Sports Stadium di Coffs Harbour, in Australia. Durante la partita i samoani chiedettero più volte di interrompere il "massacro", ma gli australiani non si fermarono, soprattutto dopo che all'attaccante Archie Thompson, durante l'intervallo, fu fatto notare che avrebbe potuto battere il record di reti segnate in una sola partita da uno stesso calciatore (13 gol), allora detenuto da John Petrie, poi "solo" eguagliato da Thompson.
Un match e 149 autogol, l'incredibile gara giocata in Africa
Ma nella storia del calcio la partita che ha avuto il risultato più clamoroso è stata giocata in Africa. Quella tra AS Adema e SO de Emyrne, terminata con il punteggio di 149-0 per l'AS Adema, che detiene il record del più ampio scarto di gol tra due squadre calcistiche di club. Il match, valido per l'ultima giornata del campionato del Madagascar, si tenne il 31 ottobre 2002 allo Stade Mahamasina di Antananarivo. Qui però a "mancarsi di rispetto" furono gli stessi giocatori del SO de Emyrne. Infatti, in segno di protesta contro una discussa decisione arbitrale subita nella partita precedente (che aveva tolto ogni possibilità di conquistare il titolo), i calciatori del SO de Emyrne realizzarono 149 autogol sotto gli occhi increduli degli avversari e degli spettatori, alcuni dei quali scesero dalle tribune per chiedere il rimborso del biglietto.
In Scottish Cup il record durato oltre un secolo
La "rivolta degli autogol" superò dunque il precedente record, durato oltre un secolo. Infatti, prima di quel giorno l'incontro con il più ampio scarto di gol era stato un 36-0 del 12 settembre 1885 tra l'Arbroath ed il Bon Accord di Aberdeen durante una partita di Scottish Cup. In realtà questo primato era già stato superato nel 2000 quando la squadra romena del Carpati Mirsa aveva battuto l’Avintul Dirlos per 41-0 ma non trattandosi di una gara valevole per una competizione professionistica, non venne preso in considerazione, ma la "mancanza di rispetto" rimane.
Una rete ogni 2 minuti in una gara del campionato estone
Nel 2015 poi, "rivolta degli autogol" a parte, il record tra le due squadre scozzesi fu eguagliato in Estonia, quando la partita tra l'FC Infonet Tallin e il Virtsu Jalgpalliklubi, valevole per la coppa nazionale, terminò con il punteggio di 36-0 per i padroni di casa. Dopo aver chiuso il primo tempo sul 13-0 gli spettatori avevano già compreso la portata del risultato, ma non avrebbero mai pensato che il confronto sarebbe terminato addirittura con altri 23 gol (nel secondo tempo una rete ogni due minuti). Anche in questo caso si discusse molto su cosa sia davvero da considerarsi una "mancanza di rispetto": se sia peggio fermarsi oppure continuare a dare il massimo. Ma ancora oggi nessuno ha trovato una condotta che possa essere universalmente riconosciuta come corretta.