Gol di testa in Europa: Pavoletti ‘svetta’ su tutti e va in doppia cifra
Nel corso degli anni la punta vecchio stile, quella statica e in cerca di rifornimenti per fare gol, si è via via trasformata lasciando spazio ad attaccanti completi, mobili e soprattutto dinamici. L’evoluzione del gioco impone mutamenti repentini con i vari alfieri offensivi sostituiti da nuovi prototipi di punte nel più classico darwinismo calcistico. Eppure, calciatori simili, (r)esistono ancora e diventano, proprio per la loro rarità, armi davvero importanti e molto richieste sul mercato. Certo, i #9 di oggi, che hanno ereditato la lunga tradizione dei lungagnoni dell’area di rigore, sono più coinvolti nella manovra e maggiormente capaci di duettare con i compagni ma il loro marchio di fabbrica resta ben chiaro: fisicità, atletismo e grande pericolosità nei colpi di testa. Che, oggi, vanno sotto la nostra lente di ingrandimento andando a rintracciare, fra panzer di nuova generazione e piccoletti con l’inserimento nel sangue, i migliori goleador con questo fondamentale: il colpo di testa.
Pavoletti insuperabile: con la Lazio arriva il gol numero 10 di testa
La rete, peraltro bellissima, di testa contro la Lazio di sabato scorso è solo una delle ultime gemme incastonate nella buona carriera di Leonardo Pavoletti. Bomber di provincia, ma buono anche per la nazionale, capace di rispolverare il vecchio concetto di punta centrale. Di sicuro più mobile rispetto al passato ma in grado di onorare la tradizione dei lungagnoni bravi nella 16 metri avversaria con tanti, tantissimi gol di testa. Il Cagliari sviluppa il suo gioco in ampiezza, premia le corsie laterali e scaraventa al centro una quantità importante di cross.
Proprio per il puntero ex Napoli e Genoa che, nello specifico fondamentale, non ha rivali. Né in Italia, dove segna 10 reti, né in Europa dove nessuno è capace di avvicinarsi a queste cifre. Con le sue 14 firme, per chiudere il quadro, completate da una rete di sinistro e 3 di destro, piede forte ma non come la sua testa che vale tanto, tantissimo.
Benzema attaccante completo: 21 gol, di cui 8 di testa
In scia a Pavoletti uno di quegli attaccanti che ben rappresentano la mutazione genetica delle punte avvenuta negli ultimi decenni. Karim Benzema ovvero: attaccante mobile, dinamico ma soprattutto completo e abile a fare breccia nelle difese rivali in più modi.
Uno di questi, appunto, il colpo di testa con il numero #9 dei Blancos capace di gonfiare la rete, sulle 21 segnature globali, con ben otto colpi di testa. Missione non proprio semplice ma resa possibile grazie ai terzini ma soprattutto ai centrocampisti dei Galacticos con Modric prima e Asensio poi a instaurare tandem, assist-marcatore, di grande efficacia col francese con sette reti prodotte da questo fortissimo trio.
Mane mosca bianca, poi Wood e Mitrovic. Ma anche Lewandowski a quota 6
In terza posizione, quattro calciatori che continuano sulla scia dei bomber forti fisicamente e con una buona struttura. Una struttura, una morfologia che favorisce i gol di testa e che li spinge ad essere pericolosi in zona aerea. Eppure, all’interno di questo poker d’assi, ci sarebbe anche il piccolo Mane straordinario nel penetrare senza palla nelle maglie delle difese e rivelarsi decisivo anche in un fondamentale non proprio suo. L’ultima sua firma, quella numero 22 in campionato, quella di ieri col Wolverhampton, è un manifesto ideologico delle sue abilità: cross a tagliare del solito Alexander–Arnold, inserimento del senegalese e gol di testa.
Così come contro il Porto in Champions, su traversone di Salah, così come accaduto in 6 occasioni totali in Premier.
Lega che si è chiusa ieri e che ha decretato quali torri per eccellenza anche Mitrovic del Fulham e il neozelandese Wood del Burnley. Sei, come i gol di Lewandowski che, a una giornata dall’ennesimo meisterschale, è quasi certo del primato in questa specifica graduatoria in Bundesliga con un buon margine di vantaggio su Petersen del Friburgo (a quota 4).
Ligue 1: Laborde primo, Sala ancora secondo
Infine, a chiudere la serie di calciatori abili di testa, ecco la Ligue 1 che, a differenza degli altri massimi tornei d’Europa, non esprime grandissimi panzer in area.
Il primo colpitore di testa, difatti, è Laborde del Montpellier a quota 5, sulle 12 marcature totali, con il compianto Emiliano Sala, invece, secondo in Francia a 4.