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Gli italiani che hanno segnato di più nel 2017: gol Made in Sud, Immobile e Insigne top

Al netto dell’eliminazione dell’Italia dal Mondiale del 2018 e della delusione nazionale, ecco i calciatori italiani capaci di segnare più reti in questo difficile 2017.
A cura di Salvatore Parente
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Il calcio italiano, ad essere onesti, non ha vissuto un 2017 eccezionale, anzi. Dalla sconfitta della Juventus in finale di Champions League contro il Real Madrid all’eliminazione della selezione Under 21 di Di Biagio in semifinale contro la Spagna nell’Europeo di categoria in Polonia fino all’apocalittica esclusione dell’Italia di Ventura dal mondiale in Russia 2018, infatti, il nostro movimento ha subito scossoni e sconvolgimenti quasi mai visti prima evidenziando tutti i lati oscuri di una gestione, dal commissariamento di varie leghe ai conflitti interni alla federazione, scarsamente lungimirante.

Eppure, al di là di questi cataclismi tecnici che porteranno a doverose e quanto mai attese rivoluzioni, diversi calciatori italiani, fallimento iridato a parte, possono dirsi soddisfatti di questo anno. E così, anche per regalare un pizzico di ottimismo al nostro football in difficoltà ma lungi dall’esser morto, ecco i top scorer azzurri di questi 365 giorni.

i goleador italiani nel 2017 (Transfermarkt.it)
i goleador italiani nel 2017 (Transfermarkt.it)

Immobile, alfiere azzurro/biancoceleste: è lui la scarpa d’oro italiana

Al top in questa classifica tutta tricolore che prende in esame, come detto, i cannonieri italiani del 2017 l’alfiere della nazionale Ciro Immobile. Un alfiere che ha dato il suo fondamentale contributo nel girone di qualificazione azzurro (6 reti in 10 partite) ma che poi si è arreso alla forza fisica svedese nel doppio confronto con la compagine di Forsberg e compagni non riuscendo a penetrare fra le maglie scandinave. Ciononostante, il suo, è stato un anno da incorniciare con ben 37 reti in 44 partite, una media di 1 gol ogni 84’ di gioco ed un posto, con sole 63 gare totali nella Lazio e 48 segnature complessive, nel cuore dei tifosi che, proprio in onore di quello scugnizzo del gol, regalano un apposito coro. Un coro che gli dà la forza per continuare a stupire in Serie A e magari ritrovare quel riscatto che, non solo i sostenitori italiani, ma tutti i calciatori made in Italy, sognano per riabilitare il nome della nostra nazionale.

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Insigne al top nonostante Ventura: assist ma anche gol nel suo 2017

Al secondo posto, un altro azzurro made in Sud con Insigne secondo miglior marcatore, da seconda punta, italiano. Un risultato, con ancora un match da disputare, che aumenta il rimpianto per il doppio confronto con la Svezia, nel quale il #24 del Napoli, riconosciuto come il talento più maturo e fulgido del nostro pallone, ha giocato, in due gare, solo 14’. Un minutaggio esiguo, insignificante che ha condannato gli azzurri all’eliminazione con Ventura che si è ostinato a non servirsi del ragazzo con maggiori colpi, specie nell’uno contro uno, in rosa. E così, con la morte nel cuore ed un mondiale da guardare da spettatore in tv, Lorenzo non si è scomposto più di tanto, ha accettato le decisioni dell’ex Ct, è rientrato nel suo Napoli e ha continuato a mietere vittime (unico italiano a segnare in 3 competizioni differenti) ed essere determinante. Il tutto, con una importanza ben rappresentata dai 25 gol nell’anno in 51 sfide totali ed una valanga di assist (13) che lo eleggono stella, assoluta, del nostro bistrattato football.

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Mario Balotelli: terzo per reti segnate, secondo per media gol

Sul terzo gradino del podio, quasi come se il fato si divertisse ad aumentare i rimpianti nazionali, trova spazio l’ex Inter Mario Balotelli. E sì perché se Immobile non è stato in grado di mettere in difficoltà i centrali svedesi e Insigne non ha avuto spazio e tempo per determinare, ‘Super Mario’ non ha mai avuto una chance, nemmeno nel novero dei convocati, per poter contribuire alla causa azzurra. E sì perché nell’intera era Ventura, malgrado i miglioramenti del ragazzo col Nizza, Balotelli non è mai stato chiamato in causa per raddrizzare gli alterni destini azzurri. Destini, che sarebbero potuti cambiare con un centravanti ritrovato che, al netto di qualche piccola marachella, nulla in confronto al suo recente passato, ha messo a segno 22 gol in 34 gare nel 2017 con i transalpini, con una media di 0.65 reti a partita (la seconda fra i calciatori nostrani), una marcatura ogni 117’ di gioco ed una quantità di talento grezzo, di potenziale inesplorato davvero impressionanti.

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Belotti in calo, -13 rispetto al 2016

L’anno di Belotti è stato un po’ come quando sali sulle montagne russe, con diversi alti e altrettanti bassi. E infatti, ad un avvio di 2017 positivo è coincisa una seconda metà di anno, a causa anche di un infortunio al ginocchio, non proprio esaltante. E così, fra il 20esimo ed il 21esimo gol di questo anno solare sono trascorsi quasi 3 mesi, con, dal 20 settembre contro l’Udinese al 16 dicembre contro il Napoli, 87 giorni di lunga, pesante astinenza. Un’astinenza che si è vista anche contro la Svezia e che ha contribuito al grande fallimento azzurro, al grande trauma nazionale con però, il ‘Gallo' poco responsabile di una delusione con molti, moltissimi padri. Anche dal punto di vista personale però, il suo è stato un 2017 abbastanza incolore con sì 21 gol totali in 38 sfide all’attivo ma anche con un fatturato che recita 13 reti in meno rispetto all’ottimo 2016 dell’ex Palermo.

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Quagliarella rinato, il lupo perde il pelo ma non il vizio

Infine, a chiudere questa top 5 dei calciatori nostrani più prolifici del 2017 troviamo Fabio Quagliarella. L’attaccante napoletano, per continuare la tradizione dei bomber campani e, più in generale del Sud, ai vertici del football italiano, dopo aver chiarito la sua oscura vicenda personale che lo allontanò da Napoli per la Juventus è quasi rinato con 16 gol, sui 18 totali, siglati proprio dallo scorso marzo. Uno score importante, in coppia con Schick e Muriel prima e con Zapata poi, che lo ha riportato, a 34 anni suonati, nuovamente nel Gotha della Serie A con un attaccante dal grande cuore, dall'incredibile voglia di giocare (e magari tornare da protagonista al ‘San Paolo') e dalle doti balistiche, ancora, fuori dal comune.

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