Giulini: “Non lascio il Cagliari, ma pensavo di essere su un’isola felice e invece…”

La zona retrocessione è lontana tredici punti, ma il clima in casa Cagliari continua ad essere rovente. Le due sconfitte con Napoli ed Empoli, hanno infatti aperto una crepa pericolosa all'interno dello spogliatoio sardo che nemmeno la vittoria contro il Sassuolo è riuscita a chiudere. A parlare del momento della squadra di Rastelli, è sceso in campo ancora una volta Tommaso Giulini che, dopo le sue dichiarazioni di qualche giorno fa, ha voluto puntualizzare il senso del suo discorso: "Ho parlato solo di amarezza, e non di altro – ha spiegato il presidente – Qui ci sono dei progetti, vogliamo costruire un nuovo stadio. In questi giorni ne ho lette di tutti i colori, compreso anche il presunto diritto di prelazione all'acquisto di Massimo Cellino in caso di vendita. Ci vuole una mente mentecatta e guasta per pensare certe cose. Sono tutte fantasie. Noi continuiamo per la nostra strada e io continuerò a lavorare per il bene del Cagliari".
I panni sporchi di Giulini
E' un fiume in piena il numero uno sardo. Toccato sul nervo scoperto dalle parole della critica, e anche dagli ultimi episodi accaduti prima della sfida con il Sassuolo (il lancio di petardi da parte di alcuni ultrà), il patron del Cagliari ha continuato ad attaccare: "Le voci, le tante polemiche e le fandonie non fanno bene all’ambiente – ha aggiunto Giulini – Pensavo di esser giunto su un’isola felice e invece non è così. Ho letto che la squadra è contro l'allenatore e vuole mandarlo via. Leggere cose del genere è follia, non so se la gente che scrive queste cose se ne rende conto. Storari e Dessena? I panni sporchi si lavano in casa e non mi sembra il caso di mettere in piazza questioni interne. Il mio augurio è che da qui in avanti le cose vadano meglio. La vittoria nell’ultimo turno ha ridato serenità a tutti e le vittorie e i punti aiutano sempre a migliorare l’umore".