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Gioia Izzo: il Toro ‘mata’ un’Inter senza idee, brutta e nervosa

Il Torino batte l’Inter grazie ad una rete di testa di Izzo a metà primo tempo. Spalletti nella ripresa cambia modulo, inserisce Politano, Nainggolan e Candreva ma il 4-2-4 nel finale non frutta alcunchè. Malissimo Icardi, rimandato Lautaro. Per i granata ottima interpretazione della gara e vittoria meritata.
A cura di Alessio Pediglieri
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L'Inter esce sconfitta e ridotta in 10 dal campo del Torino che con i nerazzurri conquista 4 punti sui sei a disposizione nei due confronti stagionali. Basta una carambola di Izzo sulla nuca di D'Ambrosio a metà primo tempo e i nerazzurri si sciolgono vittime dei loro timori. La ‘garra' pretesa da Spalletti resta in tribuna. Anche se il tecnico sceglie i migliori anche a livello fisico inserendo solo nella ripresa Nainggolan e Politano non al cento per cento, la luce non si accende mai e una volta in svantaggio la colpa maggiore è non aver mai provato a cambiare i ritmi. Per il Torino, classica gara di cuore e corsa, senza mai abbassare il baricentro anche quando Spalletti si gioca un disperato 4-2-4, inficiato dall'espulsione (sciocca) di Politano per proteste.

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In attesa della ‘garra' per domare il Toro

Spalletti aveva chiesto ai suoi una gara fisica e l'impatto contro il Torino è stato tale con tanti muscoli in campo: Lautaro al fianco di Icardi, Vecino e Brozovic in panchina, D'ambrosio e Dalbert sulle fasce e una difesa rocciosa a tre. Fuori Nainggolan che non reggerebbe fisicamente e Perisic stanco mentalmente. Una scelta corretta perché i granata di Mazzarri sono altrettanto tosti, schierandosi in un modulo speculare, difesa a tre e due punte di ruolo tutta corsa e spigoli, come Zaza e Belotti.

La beffa di Izzo: Handanovic superato

La gara resta per tutto il primo tempo su ritmi interessanti, con Sirigu e Handanovic che non restano di certo a guardare perché i quattro attaccanti in campo, due per parte, riescono a turno a inserirsi nelle aree avversarie. Ma se l'Inter sfiora semplicemente la rete con Lautaro Martinez, il Torino il gol lo trova. Non con i suoi bomber ma con Izzo che sfrutta un calcio d'angolo e un colpo di testa che carambola sulla nuca di D'Ambrosio e inganna Handanovic.

L'Inter non cambia ritmo

La colpa dei nerazzurri è quella di non cambiare marcia una volta in svantaggio quando manca ancora un quarto d'ora al fischio di metà gara. Nessuno cambia marcia, il Torino è bravo a prendere le misure e a rigiocare in contropiede mettendo pressione laddove può davanti ad Handanovic, con i nerazzurri che dimostrano l'antica lacuna di sempre: il contraccolpo psicologico. Così, i primi 45 minuti trovano l'Inter non riuscire a cambiare l'inerzia del match e costringere Spalletti a provvedere nell'intervallo.

Spalletti sceglie i muscoli di Nainggolan

Non cambiando l'inerzia del match il tecnico dei nerazzurri opta per un cambio in mediana, provando a dare maggior peso dietro al duo argentino in attacco: esce il centrale difensivo Miranda, entra Nainggolan a centrocampo. Difesa che resta a tre con D'Ambrosio che scala e Joao Mario che viene aiutato dal belga. Operazione che permette all'Inter maggior fraseggio sulla trequarti ma nessuna soluzione vincente.

Anche Politano in campo

La seconda mossa è l'inserimento di Politano con l'uscita di Joao Mario, per una maggiore spinta laterale. L'Inter alza il baricentro nell'ultimo spicchio di partita ma Sirigu non ha mai necessità d'intervento con Nkoulou che dirige al meglio la difesa granata mentre in avanti Belotti e Zaza sono una spina nel fianco per Skriniar e De Vrij.

Il Toro non arretra, il 4-2-4 dell'Inter non dà frutti

Mazzarri non resta a guardare e non abbassa la guardia lasciando fino in fondo Zaza e Belotti in campo. I cambi granata sono Baselli per Lukic e Berenguer per Ansaldi, tenendosi un'ultima opzione di cambio nel finale mentre l'Inter si schiera con un 4-2-4 inserendo in campo anche Candreva per Vecino. Una mossa disperata per Spalletti che si gioca la carta dei cross ma la difesa granata tiene nel finale di partita e si porta a casa una vittoria importantissima.

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