Gervinho e l’oro cinese: “Prendo 150mila euro netti ogni gol segnato”
Il calcio è sempre più un affare "cinese". Dopo l'arrivo a Milano di Suning e in attesa dello sbarco anche della Sino-Europe Sports, la potenza economica degli imprenditori orientali continua a far parlare di sé e a spazzar via, a colpi di milioni di euro, qualsiasi vincolo contrattuale. Di fronte alla potenza del denaro, niente e nessuno può resistere. Men che meno gli stessi giocatori, che ormai hanno capito che un viaggio alla latitudini di Shanghai val proprio la pena di farlo. L'ultimo esempio riguarda Carlitos Tevez, che ha appena firmato un contratto biennale da quasi 40 milioni di euro all'anno. Ma l'Apache rischia di essere solo l'ultimo di una lista della spesa che ancora deve essere completata. In procinto di trasferirsi in Cina, ci sono infatti Lukas Podolski (al quale è stato offerto un ingaggio da 9 milioni l'anno) e Arda Turan: tentato da un contratto di tre anni da 18 milioni a stagione.
La felicità di Gervinho e la preoccupazione europea
I fuochi d'artificio sono dunque partiti con largo anticipo in Cina, e non sembrano volersi fermare neanche di fronte al nuovo anno in arrivo. Tra i protagonisti del campionato cinese, anche l'ex Roma Gervinho che, nelle ultime ore, ha rilasciato una dichiarazione che fa ben capire la portata della forza economica dei club orientali: "Prendo 150mila euro netti ogni gol segnato. Più 60mila per ogni partita giocata, sempre netti. In Europa sarebbe inconcepibile, pure al Real Madrid". Una potenza di fuoco inarrestabile, quella dei ricchi proprietari cinesi, che negli ultimi due anni ha generato una spesa di ben 761 milioni di euro. Secondo "Panorama", la Chinese Super League è stata capace di piazzarsi al secondo posto, dopo la Premier League, come paese che più ha investito nel calciomercato. Meglio di Bundesliga e Liga e, ovviamente, meglio anche della nostra Serie A.
