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Genoa-Roma, tensione nello spogliatoio: ecco cosa è successo al triplice fischio

Il comunicato del Giudice Sportivo svela cosa è successo nell’immediato dopo gara tra tesserati di Genoa e Roma: insulti, schiaffi e sputi in quei momenti di tensione.
A cura di Maurizio De Santis
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Sputi, insulti, manate galeotte, calci, attimi di tensione. Alla fine di Genoa-Roma, gara valida per la 15sima giornata di Serie A è successo di tutto. Match teso, che s'è incendiato con le espulsioni di Gasperini e Perin, nervosismo che s'è trascinato anche oltre il triplice fischio dell'arbitro Banti. Squalificato per 2 giornate Rudi Garcia, che il Giudice Sportivo ha sanzionato per lo schiaffo a uno steward (ma la Roma ha annunciato ricorso e querela di parte), ammenda alla Roma, un turno di stop anche a Holebas per aver mostrato il dito medio ai tifosi rossoblù della tribuna.

  • 1) al termine della gara, mentre le squadre e gli Ufficiali di gara procedevano al rientro negli spogliatoi, dalla tribuna sovrastante l’ingresso negli spogliatoi stessi, numerosi sostenitori del Genoa effettuavano un nutrito e prolungato lancio di oggetti di varia natura (bottigliette, monete, accendini e così via) all’indirizzo dei calciatori della Roma e degli Ufficiali di gara (nonché degli stessi collaboratori della Procura federale), con concreto pericolo per la loro incolumità; 104/294
  • 2) nell’uscire dal recinto di giuoco, il calciatore giallo-rosso Holebas Jose Lloyd indirizzava platealmente al pubblico un gesto provocatorio ed insultante;
  • 3) al rientro negli spogliatoi, il coordinatore degli stewards in servizio nello stadio dichiarava: “al termine della gara mentre insieme ai miei collaboratori tiravo fuori il tunnel di protezione dell’ingresso spogliatoi, venivo aggredito dal tecnico della Roma Rudi Garcia il quale strattonandomi provava a tirarmi uno schiaffo verso il viso, che schivavo senza essere colpito. Subito dopo il sig. Garcia veniva allontanato da persone li presenti. Contemporaneamente un signore con addosso la tuta della Roma a me ignoto strattonava me ed un mio collaboratore, attingendoci anche con uno sputo che colpiva me stesso all’altezza del viso”. Tale dichiarazione trovava un puntuale riscontro nelle analoghe dichiarazioni rese da altri due stewards:
  • 4) successivamente, i collaboratori della Procura federale, al fine di procedere ad una ricognizione fotografica onde identificare il responsabile del deplorevole gesto, richiedevano agli accompagnatori ufficiale della squadra romana di esibire le “tessere di riconoscimento” dei tesserati presenti, ma tale richiesta veniva respinta dichiaratamente “per ordine del direttore generale della Soc. Roma”. La rilevanza disciplinare di tali comportamenti non necessita di ulteriori considerazioni.
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