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Gattuso lascia il Milan: “Ho dato tutto, ora mi piacerebbe tornare a Glasgow”

Gennaro Gattuso ha ringraziato il Milan alla vigilia della sua ultima partita con la maglia rossonera.
A cura di Marco Beltrami
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Gattuso lascia il Milan

L’ultima giornata del Campionato di Serie A 2011/2012 rappresenterà un momento storico per il Milan e i suoi tifosi. La sfida contro il Novara sarà l’ultima in maglia rossonera per le vecchie glorie della squadra del patron Berlusconi: da Nesta a Inzaghi, da Van Bommel a Seedorf e Zambrotta  fino a Gattuso. Saranno tanti gli addii (almeno dal punto di vista del calcio giocato), a San Siro per una domenica che si preannuncia davvero indimenticabile.

Gattuso ringrazia il Milan – Il centrocampista dopo le tante battaglie disputate con la casacca del Milan ha deciso di seguire le orme del suo collega Nesta, lasciando il Milan: "Ringrazio il Milan e tutti quelli che hanno lavorato qui in questo periodo – spiega Gattuso come riportato da Goal.com -. Per me è stato un sogno, indossare per tredici anni la maglia che sogni da bambino. Adesso vedremo quello che succederà. Innanzitutto spero che non mi scenda l'occhio, che è la cosa più importante. Il resto vedremo. Non ho voluto firmare perché era arrivato il momento che io, vedendo anche Nesta e gli altri miei compagni che non rinnovavano, prendessi un'altra strada. Adesso mi devo concentrare con la mia famiglia per vedere dove andare a giocare. Come è venuto il momento dei grandi Baresi, Costacurta e Albertini, adesso è il nostro momento. Quello che hanno insegnato a me e Ambrosini spero che continui anche in futuro, questa grande educazione che c'è nello spogliatoio del Milan".

Il perché dell’addio – Il “ringhio” del centrocampo rossonero ha spiegato anche i motivi dell’addio. Un addio che Adriano Galliani avrebbe voluto rinviare, proponendogli un altro anno di contratto. Il campione del mondo però ha le idee chiare e spera che il Milan possa vincere ancora tanto: "Non ho mai chiesto un posto sicuro, di sicuro per me c'è soltanto la morte. Non ho mai detto di voler giocare a tutti i costi. Stare in panchina non fa piacere, ma ho sempre rispettato le scelte della società e degli allenatori. Con Leonardo ho sbagliato e mi sono preso le mie responsabilità, ma l'importante è chiedere scusa. Mi pento amaramente di aver fatto quelle due cose l'anno scorso con Jordan e Leonardo. Ma spero che i valori e l'immagine da portare avanti del Milan continuino. Nello spogliatoio e a Milanello c'è una cultura che spero vada avanti, che non muoia. Ma conoscendo chi dirige il club si sta già lavorando per continuare in questo senso. Per me è un game over. Ma non nella carriera, soltanto al Milan. Se ho sentito Berlusconi? Non scherzo, ma ho ricevuto troppi messaggi e mi si è impallato il cellulare. Non riesco più ad accenderlo".

Gattuso ringrazia Ancelotti e pensa al futuro – In conclusione il centrocampista ha speso parole dolcissime per il suo ex allenatore Carlo Ancelotti, che meriterebbe a suo giudizio addirittura una statua. Gattuso ha anche le idee chiare su quello che vorrebbe fare nell’immediato: " Per me Carletto è stato tutto, allenatore, papà, amico, amante calcistico. Carletto è Carletto, per me devono mettergli la stata vicino a Nereo Rocco. Penso che il Milan di quel tempo in Europa aveva la stessa forza del Barcellona di Guardiola. Non è affatto vero che non ho avuto un buon rapporto con Allegri, nella scorsa stagione ha creduto in me ed abbiamo vinto lo scudetto". E' indossare la maglia dei Glasgow: ora però c'è una brutta situazione. Non è una questione di soldi. Sono andato via a 19 anni dalla Salernitana. Mi son fatto conoscere grazie al Glasgow: ci son diversi casini là a livello economico. Penso sarebbe una scelta di cuore e bella. Voglio chiudere da dove sono partito".

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