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Gareth Bale, il sogno proibito del Real Madrid e di molti “top club” europei

L’estate è già rovente intorno al calciomercato e tra i nomi più gettonati, dai dirigenti delle squadre più forti d’Europa, c’è anche quello del gallese del Tottenham che, dopo sei stagioni, potrebbe lasciare Londra.
A cura di Alberto Pucci
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L'esemplare perfetto – A vederlo così, non fa neanche più di tanto paura. Il problema è che quando ha il pallone tra i piedi, e dei metri di campo liberi da percorrere, i tratti da adolescente perbene e sfigato del suo viso diventano, di colpo, quelli di Johnny Blaze (alias Ghost Rider): il "mefistofelico" supereroe della Marvel che, dopo aver preso fuoco (letteralmente parlando) sfreccia a tutta velocità sul suo "chopper", lasciando tracce infuocate al suo passaggio. Benvenuti nel mondo di Gareth Bale, signori! Mettetevi comodi e aspettate con pazienza il suo passaggio, ovviamente a tutta velocità. Partito da Cardiff, nel Galles, ha percorso chilometri bruciando zolle di terreno prima a Southampton (dove esordisce a 16 anni) e poi, dal 2007, a Londra con la maglia bianca degli "Spurs". Nel mezzo: una cinquantina scarsa di partite con la sua nazionale, infarcite da una dozzina di gol. Il "fenomeno Bale" è ormai inarrestabile. Il suo nome sta già viaggiando in tutto il continente alla stessa velocità con la quale lascia sul posto i difensori avversari. Gareth, il gallese, è l'esemplare perfetto del calcio di oggi: giocatore in grado di coprire il ruolo difensivo e/o offensivo praticamente in tutti i moduli, forte fisicamente, dotato di progressione e corsa da "urlo", un piede sinistro che "canta" ed un destro che è tutto, tranne che un ferro da stiro, assist, gol da ogni parte del campo, calcia punizioni quasi come il divino (ormai ex) David Beckham…dobbiamo aggiungere altro?

Carletto o Heynckes – Fino ad oggi è rimasto nella capitale inglese. Quella contro il Sunderland, del 19 maggio scorso, rimane la sua più recente apparizione al "White Hart Lane" di Londra: partita, decisa da un suo strepitoso gol, che rischia di essere l'ultima con la splendida e suggestiva maglia degli "Spurs". Trattenere, tentare di fermare (non solo metaforicamente) Gareth è davvero un'impresa. Lo vogliono tutti, specialmente chi non ha problemi di soldi e chi (e c'è ne sono) non ha pudore a mettere sul piatto la bellezza di 90 milioni di euro. Lo cercano a Manchester, dove entrambi i club farebbero follie per averlo, e a Londra (quartiere Chelsea) dove Abramovich avrebbe già pronto il libretto degli assegni per cercare di accontentare Josè Mourinho. Una sfida improponibile per i club e per le casse del calcio italiano: vero terzo mondo del football continentale. Decisamente più alla portata delle società spagnole che, forti della famosa tassazione "agevolata" e da patrimoni a più zeri, possono permettersi il lusso di competere (economicamente parlando) con le superpotenze britanniche, tedesche e francesi (oltre al PSG, il Monaco è entrato di diritto nel "club" dopo l'operazione Falcao). Ma, se tutto fila liscio, potrebbe essere un italiano, alla fine della favola Bale, a godere delle giocate di Mr. Gareth. Il suo nome è Carlo: "Carletto" Ancelotti. Oppure un tedesco: Heynckes, considerati gli ultimi sviluppi sulla panchina parigina.

Nato per giocare (nel Real) – Nella capitale spagnola, dopo la chiusura della stagione da "zeru tituli" e la partenza dello "Special One" (non più così special, rispetto a qualche anno fa), è cominciata la ricostruzione sulle macerie lasciate dal portoghese. Florentino Pérez è partito in "quarta", esattamente come Bale, e difficilmente si fermerà al primo ostacolo. Serve un allenatore? Pronti: chiamiamo Ancelotti ed Heynckes. Mica i primi due che passano per strada! Il ballottaggio per la panchina delle "merengue" è tra l'ex rossonero (che parte in seconda fila, per la nota vicenda contrattuale con il PSG) ed il tecnico campione d'Europa con il Bayern che, al momento, sembra l'indiziato numero uno. Il buon Pérez, però, non è tipo da fermarsi al cambio tecnico. Vuole il meglio per il suo Real Madrid, ed il meglio risponde al nome di Gareth Bale che dal "total white" della maglietta degli "Spurs", potrebbe passare al bianco candido e pieno di storia della "camiseta" del Real Madrid. "E' nato per giocare con noi" ha recentemente dichiarato il presidente del Real, al "The Guardian". Una "sparata" presidenziale, seguita anche dalle "carezze mediatiche" di Zinedine Zidane, ormai ambasciatore mondiale della "casablanca" madrilena. "Un giocatore unico", avrebbe dichiarato l'ex campione francese: ultimo di una lunga lista di innamorati del gioco di Gareth Bale. Per il momento il gallese smentisce ogni tipo di avvicinamento spagnolo ma, ovviamente, questo pare il classico gioco delle parti. Un gioco che, probabilmente, avrà lo stesso "happy ending" che, ormai, siamo abituati a vedere ogni estate. La consolazione, per noi poveri italiani, sarebbe quello di vederlo a fianco di Ancelotti. La speranza è l'ultima a morire!

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