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Francesco Totti: dietro i 206 gol del capitano della Roma una carriera straordinaria

Il capitano della Roma, con la doppietta al Bari, supera un’icona come Roberto Baggio.
A cura di Mattia Sparagna
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Totti, Roma - Serie A

UN CAPITANO DA RECORD Francesco Totti ha scritto un'altra pagina indelebile nella sua carriera. Il capitano giallorosso ha superato un'icona come Roberto Baggio nella classifica dei giocatori più prolifici di sempre nella Serie A. Totti, prima dell'inizio della sfida del San Nicola, era "fermo" a 204 reti nella massima serie (siglate tutte con la Roma) e aveva, da tempo, "messo nel mirino" proprio il Divin Codino che aveva raggiunto le 205 reti (distribuite con maglie diverse, oltre alle più blasonate Juventus, Milan e Inter, anche squadre minori come Bologna e Brescia). 2 gol servivano per scalare la classifica di un'altra posizione e così il numero 10 romanista non ha mancato l'appuntamento, segnando una doppietta (che solo per la bravura del portiere barese, Jean-Francois Gillet, non è stata tripletta).

PRIMO TRA QUELLI IN ATTIVITA' – Le due reti siglate in Bari-Roma 2-3 , lo hanno fatto attestare al quinto posto di questa speciale classifica, che

Roma, Francesco Totti - Serie A

prende in considerazione tutti i più grandi cannonieri del campionato italiano (sia quelli in attività che quelli ritirati). Totti, considerando i calciatori ancora in attività, è il primo della graduatoria seguito da due grandissime icone italiane come Alessandro Del Piero (184 reti) e Filippo Inzaghi (155), oltre che dal redivivo argentino Hernan Crespo (154).

GLI INIZI CON LA LODIGIANI E IL PASSAGGIO ALLA ROMA – Nato il 27 settembre 1976 in un quartiere popolare della Capitale, Totti inizia sin da piccolo a calcare i campetti di periferia. La sua prima società è la Smit

Zeman

Trastevere dove gioca in categorie maggiori e si fa notare sin da subito. Il passo successivo è quello dell'approdo negli esordienti della Lodigiani, la terza squadra di Roma. Giovanissimo, all'età di 13 anni, fa il definitivo salto (l'ultimo nella sua carriera) nelle giovanili della sua squadra del cuore, la Roma. Qui mette in mostra le sue doti e cresce tantissimo sotto tutti i punti di vista, tanto che Vujadin Boskov (all'epoca allenatore della squadra giallorossa) nel marzo del 1993, ovvero a soli 16 anni, lo fa esordire in Serie A in un Brescia-Roma (0-2). E' proprio in quel momento che inizia la vera carriera di Totti con la maglia che ha sempre desiderato indossare e che non toglierà mai più. Nella stagione successiva, con il suo padre calcistico Carlo Mazzone, Totti esordisce da titolare prima in Coppa Italia e poi, più tardi, in campionato.

94/95 LA STAGIONE DELLA SVOLTA E L'EUROPA – Dopo due stagioni in cui un giovanissimo Totti si mette in mostra senza però riuscire a strappare più di qualche presenza e, sopratutto, senza segnare nemmeno un gol, Mazzone decide di responsabilizzarlo e di aumentare il suo minutaggio e le sue presenze. Diventa così una presenza abituale nell'attacco giallorosso, riuscendo a collezionare 21 presenze e i suoi primi 4 gol. Nel campionato successivo Totti, a 20 anni non ancora compiuti, diventa un titolare effettivo della Roma  avendo contribuito alla qualificazione della stessa in Coppa

Francesco Totti

UEFA. Proprio nella competizione continentale (sostituita da qualche anno dall'Europa League) da mostra del suo talento al di fuori dei confini nazionali, segnando i suoi primi gol europei.

BIANCHI E ZEMAN – Con l'arrivo del tecnico argentino Carlos Bianchi, Totti vive una delle sue stagioni più buie con la Roma. Il feeling con l'ex allenatore di Velez, Boca Juniors e Atletico Madrid non è mai sbocciato, anzi a più riprese sembrava che la sua carriera a Roma, proprio per la poca stima tra i due, dovesse terminare. Totti invece ha tenuto duro e alla fine è stato Bianchi ad essere cacciato. Nella stagione successiva è il tecnico boemo Zdenek Zeman a sedersi sulla panchina giallorossa diventando, praticamente, fondamentale per la crescita psicofisica di Totti che con lui diventa anche "il capitano". In questi anni inizia la sua avventura con la nazionale maggiore e durante la semifinale all'europeo del 2000, contro l'Olanda, si rende protagonista di un incredibile episodio. Quando le due squadre si stanno giocando l'accesso alla finale con la lotteria dei calci di rigore, Totti decide di tirare il suo rigore con "il cucchiaio", tra l'incredulità e lo stupore generale.

Roma Scudetto Serie A

LO SCUDETTO TANTO SOGNATO – Nella stagione 2000/2001, con Fabio Capello allenatore,  Totti vince il suo primo Scudetto (il terzo nella storia della Roma) ed entra di diritto nella storia della società in cui è cresciuto. Arriva quinto nella classifica redatta per l'assegnazione del Pallone d'Oro, vince la Supercoppa Italiana all'inizio della nuova stagione e inizia la sua nuova avventura in Champions League cosa che lo aiuta a far conoscere il suo immenso talento, ancor di più.

IL CENTESIMO GOL IN UNA STAGIONE TRAVAGLIATA – Nel campionato 03/04 la Roma vive, suo malgrado, una situazione instabile. Il nuovo allenatore Cesare Prandelli lascia la panchina, ancora prima dell'inizio del campionato, per motivi familiari (la malattia e poi la morte della moglie). Sostituiscono l'attuale allenatore della nazionale prima Rudi Voeller e poi Luigi Delneri. Nessuna gioia per i giallorossi, ma come sempre Totti raggiunge record al suo palmares. Segna il suo centesimo gol in

Roma, Totti e Spalleti Serie A

A e diventa il miglior cannoniere di sempre della storia romanista (supera, con 108 reti, Roberto Pruzzo).

L'ARRIVO DI SPALLETTI E UN TOTTI CENTRAVANTI – Già Capello in passato aveva optato per lo spostamento come punta centrale nell'attacco giallorosso. Colui che però gli cambia definitivamente il ruolo, avanzandolo come terminale offensivo è Luciano Spalletti. Il CT della nazionale Marcello Lippi decide di convocarlo per i Mondiali in Germania, anche se subisce un brutto infortunio alla caviglia. Totti risulterà decisivo per la vittoria finale della Coppa del Mondo. A Roma, durante la seconda stagione con Spalletti in panchina, Totti affina maggiormente il feeling con quel nuovo ruolo e mette a segno, in campionato, 26 reti (31 totali) che gli servono per portarsi a casa la Scarpa d'Oro (premio per il miglior cannoniere europeo). Nella stessa stagione vince anche la Coppa Italia contro l'Inter in finale.

L'ADDIO DI SPALLETTI E L'ARRIVO DI RANIERI – L'allenatore toscano deve molto a Totti, ma anche il numero 10 romano deve qualcosa all'attuale tecnico dello Zenit Sanpietroburgo che ha saputo dargli nuova linfa e nuovi stimoli. Anche quando, all'inizio della stagione 2009/2010, avviene l'avvicendamento in panchina tra Spalletti e Claudio Ranieri il

 Roma - Serie A

capitano giallorosso non muta il suo "impatto" sulla squadra e continua a segnare con una certa continuità riuscendo quasi a vincere il suo secondo Scudetto, perso all'ultima giornata dopo una lunga rincorsa sull'Inter.

BAGGIO SUPERATO, ALTAFINI E MEAZZA NEL MIRINO – Dopo aver segnato il suo 206esimo gol in Serie A (nella partita contro il Bari) e dopo aver superato Baggio nella classifica dei cannonieri più prolifici di sempre, i prossimi "obiettivi" sono José Altafini e Giuseppe Meazza distanziati di "soli" 10 gol. Ancora 19 segnature dividono Totti dal secondo posto di questa speciale classifica (occupato dall'attaccante svedese Gunnar Nordhal), ma praticamente impossibile raggiungere la vetta della graduatoria in cui troneggia Silvio Piola (bandiera proprio della Lazio) a 274 reti, ovvero 68 segnature in più di Totti.

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