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Figli d’arte: Justin Kluivert firma con l’Ajax fino al 2020

Il 16enne figlio di Patrick ha firmato il suo primo contratto da professionista con i Lancieri. A vuoto il corteggiamento del Manchester United che lo monitorava da mesi. Attaccante come il padre, ama partire dall’esterno preferibilmente in un 4-3-3.
A cura di Alessio Pediglieri
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Justin Kluivert, classe 1999, ha firmato a 16 anni, il suo primo contratto da professionista. Con la squadra olandese dell'Ajax, la stessa di papà Kluivert, oggi tecnico nei Caraibi. Una mossa che dimostra quanto buon sangue difficilmente menta e come i Lancieri stiano ripreparando una squadra giovane e ambiziosa per provare a tornare nel top del calcio continentale con il classico marchio di fabbrica: una squadra di under terribili.

Una tradizione che continua. Il comunicato ufficiale è arrivato in giornata dopo la firma nero su bianco sul contratto: un accordo con scadenza a giugno 2020 che unisce il prossimo futuro del giovane olandese con la più prestigiosa società orange. Dopo le foto di rito e i classici comunicati, anche le prime parole del neo Lanciere: "Questa per me è la nona stagione con la maglia dell'Ajax, significa molto per me aver firmato questo contratto. Questo accordo rappresenta un premio per il lavoro che ho svolto sino a questo momento. Nella prossima stagione il mio obiettivo sarà quello di essere titolare nella rappresentativa Under 19".

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Per l'Ajax il nome di Kluivert rievoca piacevolissimi ricordi, come quello del 1994 quando l'attaccante olandese siglò la rete decisiva per la vittoria contro il Milan in finale che valse la conquista della Champions League. Patrick vanta 100 presenze e 52 goal tra le fila biancorosse ottenute tra il 1994 e il 1997. Con i biancorossi vinse due titoli nazionali, la Champions  del 1994, una Supercoppa Uefa e una Coppa Intercontinentale oltre a due Supercoppe d'Olanda.

Il figlio Justin, giovane talento monitorato subito da vicino dai principali club olandesi, ha la medesima bravura offensiva del papà anche se più che prima punta, ama giocare partendo dall'esterno preferibilmente in un 4-3-3 di partenza. Era nel mirino del Manchester United che lo aveva seguito per alcuni mesi ma alla fine ha prevalso la linea ‘casalinga', rimanendo in patria per farsi le ossa e crescere ancora. Come suo padre trent'anni prima. Senza nascondere le proprie ambizioni: "Un giorno mi vedo con la maglia del Barcellona".

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