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FIFA, il neo presidente Infantino pensa in grande: “Mondiale a 40 squadre? Sì”

Il neo presidente FIFA vuole varare la nuova formula dal 2026. L’Associazione dei club europei si è detta contraria ma Infantino è pronto a portare a termine il progetto: “Quando ho in mente un’idea valida la porto avanti fino alla fine”.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il dopo Sepp Blatter parla italiano. Con un accento svizzero di nascita ma con nome e cognome forti e chiari: Gianni Infantino, neo eletto presidente della FIFA ha ringraziato tutti e si è messo subito alla ricerca della nuova formula per rilanciare il più importante organismo calcistico mondiale perché possa ritornare ad essere autorevole e di prestigio. Così, sulla scia anche del suo predecessore che mai ha rifiutato una strizzatina d'occhio alle federazioni più deboli, anche Infantino ha deciso di accontentare più Nazioni possibili per i prossimi Mondiali, lavorando per una formula che preveda fino a 40 squadre nelle fasi finali.

L'ultima decisione è arrivata proprio in queste ore: al termine dell'Esecutivo Fifa, oggi a Zurigo, il neopresidente Gianni Infantino ha ribadito il suo desiderio di aumentare le partecipanti al Mondiale a partire dal 2026. Una scelta importante, che da un lato indica la volontà di far diventare la kermesse iridata ancor più completa e competitiva, dall'altro dare una mano concreta alle federazioni più deboli che faticano ogni volta non solo a qualificarsi ma anche a proseguire il cammino mondiale: "Sono convinto che l'allargamento del Mondiale a 40 squadre sia una buona cosa dal punto di vista sportivo, popolare e commerciale: cercherò di convincere tutti della mia idea".

L'Associazione dei club europei, ovviamente, soprattutto a tutela delle proprie priorità si è detta subito contraria all'allargamento, ma Infantino non si è mostrato preoccupato per un'opposizione prevista: "Non sono un dittatore ma quando ho un'idea in testa, cerco di convincere i miei interlocutori della sua bontà. Ho passato metà della vita a discutere con i club e alla fine abbiamo sempre trovato un accordo. E' un tema che verrà studiato attentamente sin dalla prossima riunione, a maggio a Città del Messico"

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