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Ferì gli avversari con una lametta da barba, calciatore squalificato a vita

Non poteva esserci punizione differente per Mansour Calar, il centrocampista turco dell’Amed che aveva portato con sé in campo una lametta e l’aveva usata per aggredire gli avversari del Sakaryaspor. Ammenda di 3 mila e 500 dollari (poco più di 3 mila in euro) e quattro anni di stop per il calciatore. In Turchia qualsiasi sospensione superiore ai 3 anni si tramuta in squalifica a vita.
A cura di Maurizio De Santis
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Squalifica a vita. Non poteva esserci punizione differente per Mansour Calar, il centrocampista turco dell'Amed che aveva portato con sé in campo una lametta e l'aveva usata per aggredire gli avversari. L'aveva nascosta tra le dita e s'era scagliato contro di loro sia prima sia durante la gara del campionato di terza divisione con il Sakaryaspor. Pazzesco ma vero: anche questo fa parte del corredo accessorio di orrore e follia di una partita molto sentita, giudicata ad alta tensione. Finora era capitato che gli animi in campo si esasperassero per il gioco duro (ai limiti del regolamento), che l'arbitro non riuscisse a contenere la foga agonistica dei calciatori, che la situazione divenisse a tal punto ingestibile per i colpi proibiti e i ‘faccia a faccia' ma celare un'arma da taglio per menar fendenti rischiando di provocare lesioni fisiche ben più gravi o addirittura mettendo a repentaglio la vita di altri atleti è qualcosa di folle.

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Nelle ultime ore è arrivata la decisione della Federazione turca: quattro anni di stop per il calciatore e un'ammenda di 3 mila e 500 dollari (poco più di 3 mila in euro). Per Mansour Calar l'esperienza nel mondo del calcio è finita: se vorrà continuare a giocare potrà farlo in partite amatoriali, in tornei non ufficiali. Non c'è più alcuna possibilità di vederlo all'opera in campionati riconosciuti dalla federazione. Il motivo? In Turchia c'è una norma del regolamento che è molto severa e per effetto della quale qualsiasi sospensione superiore ai 3 anni si tramuta in squalifica a vita.

Calar non è stato l'unico calciatore a incorrere nella giustizia sportiva. Scorie di un match molto nervoso hanno inficiato anche le prestazioni di altri giocatori, protagonisti della sfida: squalifiche e multe d'importo minore hanno colpito anche altri calciatori per atteggiamenti antisportivi.

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