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Fassone sulla bocciatura dell’Uefa: “Danno d’immagine per il Milan, agiremo legalmente”

L’amministratore delegato del club rossonero si è detto “sorpreso e amareggiato” per il verdetto dell’Uefa che ha rinviato a giudizio la società del capoluogo lombardo: “Grande amarezza, perché la proprietà ha rispettato diversi adempimenti, con aumenti di capitale versati con regolarità. Stiamo gestendo la società in modo assolutamente sano, il nostro l’abbiamo fatto”
A cura di Marco Beltrami
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Una mazzata che il club rossonero proprio non si aspettava. La Uefa non ha concesso il ‘settlement agreement‘ al Milan per il financial fair play, rinviando il club al giudizio della Camera Aggiudicatoria. I vertici del massimo organo calcistico continentale hanno bocciato il piano-proposta di patteggiamento presentato dai rossoneri per cercare di soddisfare i requisiti economici del Fair Play Finanziario, cercando un accordo transattivo con l'Uefa. E invece ecco la bocciatura e le sanzioni che arriveranno a metà giugno e potrebbero essere pesantissime, con tanto di rischio di esclusione dall'Europa League. La reazione del club milanese è stata affidata alle parole dell'amministratore delegato Fassone.

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Fassone contro l'Uefa dopo il rinvio a giudizio del Milan

Intervenuto a margine dell'assemblea di Lega, il dirigente rossonero si è detto sorpreso e amareggiato per quanto accaduto e per il verdetto dell'Uefa. Minacciando anche prese di posizione legali: "La decisione dell'Uefa mi ha generato sorpresa ed amarezza.Mi attendevo ci venisse offerto il settlement, come è sempre stato fatto da quando esiste il Fair Play Finanziario. È importante che il Milan assuma una posizione chiara. Da domani faremo anche un'analisi legale della decisione, può rappresentare un danno importante per l'immagine della società".

Perché Fassone critica la decisione dell'Uefa

Per Fassone dunque non sono stati tenuti in considerazione gli sforzi fatti dal Milan per cercare di rientrare nei parametri del Fair Play e in particolare sul progetto di rifinanziamento che per l'Uefa non ha offerto le necessarie garanzie: "Secondo l'Uefa, il fatto che non sia stato ancora effettuato il rifinanziamento del debito della holding getta nubi sul futuro del Milan. Ma è uno scenario che non tiene conto di quanto abbiamo fatto – spiega l'ad del Milan -, compresa anche la richiesta che venisse ascoltato il nostro finanziatore, Elliott, il quale ha garantito per iscritto la continuità aziendale".

La speranza del Milan

In conclusione, il dirigente ha esternato tutta la sua amarezza augurandosi per le sanzioni che arriveranno a metà giugno, una nuova e diversa valutazione da parte dell'Uefa: "Grande amarezza, perché la proprietà ha rispettato diversi adempimenti, con aumenti di capitale versati con regolarità. Stiamo gestendo la società in modo assolutamente sano, il nostro l'abbiamo fatto. Confidiamo nella valutazione serena da parte dell'Uefa".

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