Fair Play Finanziario, l’UEFA vara le modifiche più morbide
Tutti resterebbero convinti che il FPF deciso dall'Uefa sia ancora una mossa vincente per condannare e combattere il debito delle società nel calcio. Eppure, se è anche vero che qualcosa è cambiato in meglio, le normative troppo rigide del nuovo corso preteso da Michel Platini sono state riviste e corrette. Ammorbidendo le posizioni del massimo organismo continentale del calcio che ha dovuto fare i conti con i grandi club d'Europa, fuorilegge e puniti con sanzioni e riduzione di manovra nelle sessioni di mercato. Insomma: qualcosa di positivo c'è stato ma alla fine anche Le Roi ha capito che sarebbe inutile continuare la battaglia contro i mulini a vento delle multinazionali del calcio mondiale.
Il comitato esecutivo della UEFA, riunitosi nel pomeriggio di oggi a Praga, nella Repubblica Ceca, ha così cambiato rotta in modo radicale. Prima ha ufficialmente registrato diversi cambiamenti al fair play finanziario, un sistema che ha ridotto le perdite dei club europei portandole da 1,7 miliardi di euro nel 2011 a 487 milioni nel 2014 e che poiha dimostrato di "passare da un circolo vizioso a un circolo virtuoso". Poi però è stato necessario correggere le regole e alcuni effetti perversi di una normativa che congelava troppo le posizioni senza venire incontro ad eventuali esigenze particolari o eccezioni.
Nel dettaglio, la misura chiave del nuovo regolamento da ora in poi sarà quello di consentire ai club, se non sono stati puniti negli ultimi tre anni dal fair play finanziario, di avere un deficit più ampio di quanto consentito (con un tetto di 30 milioni di euro), come parte di un piano di quattro anni, basandosi su una seria previsione di crescita dei ricavi. "Le nuove regole sono destinate a estendere e rafforzare il fair play finanziario. Gli obiettivi rimangono gli stessi, abbiamo semplicemente operato in un periodo di austerita' per arrivare ad un periodo in cui siamo in grado di offrire maggiori opportunita' di crescita e sviluppo sostenibile" ha detto il presidente della Uefa, Michel Platini.
