Euro 2016, dov’è lo show? Solo un gol ogni 51 minuti
Aumentano le squadre, diminuiscono i gol. Dopo 30 partite su 51, quasi alla conclusione del girone di primo turno, a Euro 2016 si segna pochissimo, appena 1.77 gol a partita, uno ogni 51 minuti. Meno che in qualunque edizione del Mondiale, meno di ogni Europeo dal 1980, quando è stato introdotto il format attuale con un girone all'italiana prima delle gare a eliminazione diretta. E proprio all'edizione italiana risale l'attuale primato negativo di minor numero di reti segnate, 27 in totale, con una media di 1,93 a partita. Un eccesso di difensivismo che fa da contraltare alla festa del gol di Euro 2000, caratterizzata dai due golden gol che hanno spinto al titolo la Francia e dalle 85 reti complessive, 2,74 a partita.
13 gol dopo l'85' – Si segna poco e soprattutto si segna tardi. Sedici gol sono arrivati nell'ultimo quarto d'ora e ben 13 addirittura dopo il minuto 85, la percentuale più alta di “late goals” nella storia degli Europei. Poche le partite davvero sbilanciate, solo il Belgio contro l'Irlanda, il Galles contro la Russia e la Spagna contro la Turchia sono arrivate all'85' con più di un gol di vantaggio. È l'Europeo dei secondi tempi e dei finali da brivido, già dalla partita inaugurale, dalla rete da tre punti del gioiellino Payet alla Romania.
I GOL DI EURO 2016
Anche la prodezza di Eder – In un'edizione con solo sei partite senza reti nei secondi tempi, sono cinque i gol-vittoria realizzati negli ultimi dieci minuti: spicca, in questa ristretta elite di perle all'ultimo respiro il diagonale di Eder che ha consegnato all'Italia, a Tolosa, il passaggio agli ottavi e la certezza del primo posto nel girone. E ben otto le marcature arrivate oltre il 90′. Una serie avviata da Vasili Berezutski che regala alla Russia un pareggio ormai insperato al 92′ contro un'Inghilterra che ha dominato per larghi tratti il match d'esordio del gruppo B. Sempre 2 minuti dopo lo scadere dei 90 minuti regolamentari, con l'Ucraina sbilanciata alla ricerca del pareggio, Schweinsteiger gira in rete al volo su cross di Ozil e festeggia il suo 25mo gol con la maglia della Mannschaft (è l'undicesimo marcatore all-time della nazionale, a 7 da Thomas Muller). Uno scenario che si è ripetuto a Lione. Il Belgio insegue un gol che non arriva e sull'ennesimo cambio di fronte Candreva protegge bene palla in area prima di disegnare un cross morbido per Pellé che al volo, al limite dell'area piccola, porta a sei il suo bottino personale in azzurro.
Payet e Griezmann da record – I Tre Leoni inglesi completano al 92′ la rimonta contro il Galles (Vardy e Sturridge cancellano la letale punizione di Bale) ma non è l'unica occasione di partita che ha cambiato storia ben al di là del tempo regolamentare. La rete al 96′ di Nial Mcginn, centrocampista dell'Aberdeen, serve solo a fissare il 2-0 sotto il diluvio contro l'Ucraina, dopo la respinta del portiere sul tiro di Stuart Dallas. Ma nessuna partita racconta questo Europeo meglio di Francia-Albania. Le Aquile reggono per 90 minuti, ma nel recupero si inchinano prima al colpo di testa di Griezmann, poi alla conclusione di Payet oltre il 95′. Si arriva oltre il 95′ anche fra Croazia e Repubblica Ceca, perché Clattenburg deve sospendere la gara per sei minuti per i petardi lanciati dai tifosi croati. La Croazia, avanti 2-1, sogna gli ottavi ma la forza d’animo dei cechi è enorme: cross da destra, Vida salta e la prende col braccio, rigore che batte Necid e 2-2 finale.
I 12 GOL DOPO L'87'
3: 92′
2: 96′
2: 89′
2: 87′
1: 93′
1: 90′
1: 88′
Oro in panchina – Non stupisce, dunque, che il 23,4% dei gol realizzati finora sia maturato grazie a giocatori entrati dalla panchina, come Griezmann contro l'Albania, Sturridge contro il Galless, McGinn e Schweinsteiger all'Ucraina. Al di là della ricorrente domanda se sia più un merito dell'allenatore o il segno che avesse in realtà sbagliato la formazione iniziale, se la media dovesse rimanere inalterata sarebbe di gran lunga la più alta nella storia degli Europei. Il primato di reti “dalla panchina” infatti rimane il 17,2% del 1996, l'anno della rimonta finale della Germania sulla Repubblica Ceca scandita dalla doppietta di Bierhoff entrato al 69′ per il centrocampista Mehmet Scholl. Non c'è, naturalmente, una ragione particolare per spiegare l'abbondanza di reti nei minuti finali. C'è una combinazione di fattori, evidenti soprattutto nella resa finale dell'Albania contro la Francia. Pesano la freschezza dei giocatori che subentrano, il valore aggiunto di una rosa più competitiva e la difficoltà di giocare una partita solo difensiva in un grande torneo. E questo, non a caso, ha penalizzato soprattutto l'Ucraina o il Galles, oltre alle Aquile.
Finali da brivido – Con il passaggio alle 24 squadre, inoltre, emerge un altro aspetto. Se il primo match nel girone risulta spesso bloccato, il secondo diventa tanto più importante per tutti alla luce della possibilità di passare agli ottavi anche chiudendo al terzo posto. Non a caso la Spagna (Piqué contro la Repubblica Ceca), Italia, Germania, la stessa Irlanda del Nord hanno segnato nel finale contro avversarie sbilanciate in avanti alla ricerca di un possibile pareggio. Cambia la prospettiva di molte squadre, che prima si accontentavano magari di non perdere e adesso cercano di vincere. Fino all'ultimo. Perché le partite si giocano fino al 90′. E anche molto più in là.
I GOL SEGNATI NEGLI ULTIMI 10 MINUTI
10 giugno – Francia-Romania 2-1 89'Payet
11 giugno – Galles-Slovacchia 2-1 81'Robson-Kanu
11 giugno – Inghilterra-Russia 1-1 92'V.Berezutski
12 giugno – Germania-Ucraina 2-0 92'Schweinsteiger
13 giugno – Italia-Belgio 2-0 92'Pellè
13 giugno – Spagna-Rep.Ceca 1-0 87'Pique
14 giugno – Ungheria-Austria 2-0 87'Stieber
15 giugno – Francia-Albania 2-0 90'Griezmann 96'Payet
16 giugno – N.Irlanda-Ucraina 2-0 96'McGinn
16 giugno – Inghilterra-Galles 2-1 91'Sturridge
17 giugno – Italia-Svezia 1-0 88'Eder
17 giugno – Croazia-Rep.Ceca 2-2 93'Necid
18 giugno – Islanda-Ungheria 1-1 88′ Saevarsson (aut)