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Edy Reja in volo verso la vetta della classifica

Nonostante la sconfitta interna con il Bologna, la Lazio prova ad avvicinare la vetta della classifica. Le ambizioni di Edy Reja contro l’aeroplanino Montella: un duello ad alta quota!
A cura di Alberto Pucci
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Edy Reja durante Lazio - Bologna

Il calcio come un Luna Park, la panchina come un "vagone" delle montagne russe. Il paragone può starci, soprattutto se ti chiami Edy Reja e hai un abbonamento "open" al Luna Park Lotito, in quel di Formello a pochi chilometri dalla Capitale. Niente di nuovo, sia chiaro. L'esuberanza ed il folclore del presidente biancoceleste sono noti a tutti, mister compreso. Bisogna saperci convivere, e abituarsi a momenti dove tutto va in discesa e ad altri momenti dove le salite sono più dure di quelle del Pordoi.

Lazio-Bologna

Turbolenze. La panchina biancoceleste, in questi ultimi tre mesi, ha ballato di brutto. A partire dai quattro schiaffi presi a Siena, nel primo match del 2012, fino ad arrivare alla pesante sconfitta all'Olimpico con il Bologna dei giorni scorsi. In mezzo: di tutto, di più! Vittorie prestigiose ed importanti, come il 2 a 0 al Milan ed il derby vinto sotto gli occhi di uno stadio quasi tutto giallorosso, ma anche cadute in picchiata come gli otto gol (in totale) presi a Genova e Palermo. Troppo per le coronarie del tifoso medio e, soprattutto, per la pazienza della dirigenza laziale che, un mattone alla volta, ha cominciato a tirar giù dal piedistallo il buon Edy.

Orgoglio friulano. Dopo un inizio anno altalenante, una sconfitta bruciante in Europa League contro l'ex idolo Diego Simeone ed una campagna acquisti che solo ora sembra prender forma, sono arrivate le polemiche.

“ Ci tengo a questa squadra, a questa società e a questi colori. ”
Edy Reja
Inevitabili e devastanti, riprese ed amplificate dalle radio romane, hanno cominciato pian piano a demolire la pazienza di Reja. Lo scontro verbale con Tare ed il presidente, in un freddo pomeriggio di Formello, ha poi fatto cadere la classica goccia. Orgoglioso ed umile, come un buon friulano, Reja dapprima ha consegnato le dimissioni poi, davanti al declino della dirigenza, le ha ritirate, stracciate e rinnegate, arrivando al punto di ritrovare piena serenità con il vulcanico numero uno.

Reja e Ledesma dopo il derby

Stracittadino. Le polemiche e la bufera sono servite, eccome! Si sono trasformate in grinta. Necessaria per battere la Roma e per portare a casa anche il secondo derby della stagione: una doppia vittoria che mancava alla Lazio da anni e che ha permesso a tutto il gruppo di ricompattarsi, allenatore e dirigenza in primis. La corsa sotto la curva ha poi rinsaldato nuovamente, qualora ce ne fosse stato bisogno, il feeling con i tifosi che, inizialmente, vedevano in lui un "complice" di una dirigenza mai davvero amata. Una metamorfosi totale che ora, a soli sette punti di distanza dal Milan, con Inter e Roma fuori dai giochi Champions e Napoli e Udinese staccate di due punti, autorizza l'ambiente biancoceleste a pensare in grande.

L'uomo sogna di volare. Come in una versione 2.0 del famoso Icaro, Edy Reja ora prova a volare alto. Quando pochi giorni fà, si lanciò in progetti ambiziosi e pronunciò la parola scudetto, i giornalisti presenti a Formello si "diedero di gomito" e si misero a ridere. Possibile che la Lazio possa pensare al titolo? Teoricamente fattibile. Non sono solo i punti di distacco dal vertice (gap colmabile, avendo ancora a disposizione parecchie giornate di campionato) a certificare i sogni di gloria laziali, ma anche la situazione psico-fisica degli avversari. Il Milan avrà il doppio confronto in Champions con il Barcellona e, inevitabilmente, lascerà per strada forze e punti, la Juventus è da diverse giornate che non riesce più a vincere e sta implodendo sotto il fuoco delle sue stesse polemiche. Senza dimenticare che la continuità di risultati non è di casa a Napoli, che l'Udinese pare in calo e che, come già detto, Roma e Inter si sono chiamate fuori da sole dalla corsa verso il tricolore.

Vincenzo Montella

Pericolo siciliano. La prima prova, la squadra di Reja, dovrà però affrontarla contro il Catania: una delle squadre più in forma del campionato. Vincere al Massimino, terra di conquista per pochi e non per tutti, darebbe ulteriore coraggio alla squadra del tecnico goriziano che, nelle ultime ore, da umile e pratico artista della panchina, ha voluto tenere basso il profilo per evitare di cadere a terra dopo pochi metri di volo. Nonostante il precedente della scorsa stagione (1-4 con gol di Hernanes, Mauri, Floccari e Zarate), non sarà semplice per la Lazio portare a casa tre punti in uno stadio dove i padroni di casa hanno conquistato 25 punti: in pratica l'80% del loro bottino complessivo stagionale.

Ancora un derby! A rendere ancora più elettrizzante la sfida in terra siciliana, c'è poi lo scontro con un vecchio nemico "giallorosso": Vincenzo Montella. Nelle uniche due precedenti occasioni, Reya non ha mai battuto l'attuale tecnico catanese. Non è tanto il pareggio dell'andata (1 a 1 con gol di Klose e Bergessio) a pesare sul duello tra i due allenatori, quanto il derby vinto dalla Roma, con doppietta di Totti, nella stagione 2010/2011. Quel giorno l'esperto aeroplanino volò alto sulla capitale, mentre Reja rimase a terra in preda alle polemiche che da lì a poco sarebbero arrivate puntuali. Chi spiccherà il volo, Etna permettendo, dal Fontanarossa di Catania? Ancora poche ore e conosceremo la risposta!

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