Ecco Interspac Srl, società di economisti tifosi nerazzurri pronta a dare un aiuto a Suning
Aiutare finanziariamente Suning e quindi l'Inter. E' la missione di alcuni sostenitori Vip del tifo nerazzurro che si sono dati appuntamento in estate e, a riflettori spenti, hanno istituito una società denominata Interspac Srl, attiva sul mercato dallo scorso 28 luglio. Oggi, è tornata alla luce l'azienda che si è resa disponibile ad entrare nell'azionariato del club interista.
I nomi sono importanti, soprattutto nel mondo economico e finanziario italiano. Da Carlo Cottarelli, ex commissario per la revisione della spesa pubblica per l'ultimo governo di centrosinistra e noto interista, a Dario Frigerio, Riccardo Ardigò e Gianluigi Altobrando. Nessuna scalata societaria, assicurano, solamente la possibilità di diventare soci di qualità della famiglia Zhang.
Nessuna scalata societaria. Non c'è il rischio di una nuova scalata al vertice, l'intento della neonata Interspac Srl è ben altro: fornire a Suning e alla famiglia Zhang fresca proprietaria dell'Inter, una spalla sicura su cui appoggiarsi. Economicamente parlando ma anche come intenti generali perché tutti i soci dell'azienda sono comprovati tifosi nerazzurri di lunga data.
Prelevare il 30% di Thohir. L'obiettivo di Interspac Srl, dunque, è manifesto: provare ad inserirsi nell'azionariato nerazzurro nel momento in cui l'ex presidente Erick Thohir deciderà di sedersi ad un tavolo e cedere l'attuale 30% delle quote che ancora detiene all'interno del club. In quel momento, Carlo Cottarelli e altri economisti farebbero la loro offerta a Suning proponendosi come nuovo partner finanziario.
Risposta al Fair Play Finanziario. I nomi? Oltre all'ex commissario per la revisione della spesa pubblica, ci sono Dario Frigerio, Riccardo Ardigò, Gianluigi Altobrando, Marco Bartolomei, Marco Rognoni, Danilo Oreste Broggi, Alberto Bellora, Gianfranco Dentella e Francesco Bonetti. L'eventuale inserimento di Interspac Srl nell'organigramma finanziario nerazzurro sarebbe una prima grande risposta della volontà del mondo nerazzurro di reagire ai sempre stretti lacci del Fair Play Finanziario imposti dall'Uefa.
