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E’ Inter-show: contro il Lecce gioco, spettacolo e 4 gol. Anche di Lukaku

Contro il Lecce finisce 4-0 ma soprattutto finisce tra gli applausi entusiasti degli oltre 60 mila di San Siro. L’Inter di Conte a segno con Brozovic, Sensi e Lukaku mostra subito tutte le qualità che le squadre del tecnico devono avere: personalità, ritmo, approccio. Bel finale, sigillo di Candreva e rete annullata a Politano.
A cura di Alessio Pediglieri
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L'ultimo problema sulla testa di Antonio Conte arriva a qualche minuto dal fischio di inizio: infortunio per de Vrij e chiamata d'urgenza per Andrea Ranocchia a comporre il reparto arretrato già privo di Godin. Così l'Inter si prepara all'esordio, con più pensieri sui propri giocatori che su quelli avversari perché – sebbene la squadra di Liverani si presenterà in campo a testa alta fino al 90′ – il gap tecnico è inesorabile. La goleada finale, che ha visto anche Lukaku tra i protagonisti, rende merito al lavoro di Conte che ha mostrato una squadra già con i suoi paradigmi: approccio, gioco, ritmo dal 1′ al 90′. Un buon viatico che spinge quest'Inter ancora in costruzione a diventare la prima reale alternativa a Juventus e Napoli.

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Subito Inter

L'inizio è nerazzurro, con l'Inter che riesce a mantenere gioco, possesso e idee in campo. Il 3-5-2 di Conte con Lautaro e Lukaku in avanti spaventa i pugliesi che temono le qualità tecniche di un centrocampo decisamente superiore. Brozovic e Vecino si conoscono a memoria, Asamoah e Candreva vigilano sulle fasce, il neo acquisto Sensi si impegna a cercare il tiro e a offrire palloni utili per l'attacco.

Brozo-Sensi, uno-due da ko

L'Inter ci impiega tre minuti a piegare il Lecce, tra il 21′ e il 24′ del primo tempo con due perle dei suoi centrocampisti. Prima Brozovic dalla distanza trova la parabola giusta sotto il ‘sette' poi ci pensa Sensi a mettere in ghiaccio la gara con serpentina e diagonale rasoterra che si infila tra palo e portiere. Lecce ko nel risultato ma non nell'orgoglio: i giallorossi provano a ribattere appena ne hanno l'occasione.

La difesa nerazzurra tiene

L'Inter non è ben assestata in difesa: le assenze di Godin ma soprattutto di de Vrij durante il riscaldamento hanno obbligato a schierare una linea inedita con D'Ambrosio, Ranocchia e Skriniar davanti a capitan Handanovic che deve metterci i pugni in un paio d'occasioni per sbrogliare la matassa. Con un primo tempo ben gestito la ripresa vede una gara sempre aperta, per merito del Lecce. Lapadula ma soprattutto Falco provano a inserirsi inarea nerazzurra senza troppa fortuna.

La perla di Lukaku

Più fortuna, capacità e bravura ce l'ha invece Romelu Lukaku che si sblocca sfruttando una corta ribattuta. Dopo una sua azione da manuale che ha mostrato a San Siro tutte le sue qualità: scatto in velocità, guadagno della posizione usando il fisico e scattando verso l'area avversaria alla ricerca del gol che faccia esplodere San Siro. Con la gara in discesa, Conte fa anche riposare alcuni dei suoi giocandosi i cambi a disposizione in attesa della seconda di campionato.

Il poker arriva con Candreva

La partita resta accesa fino alla fine. C'è spazio anche per il poker nerazzurro. Il primo tentativo è del neo entrato Matteo Politano: scarto sul vertice sinistro e tiro violento e rasoterra che taglia l'area ma che trova Lukaku (in fuorigioco) sulla traiettoria) obbligando l'arbitro ad annullare la rete. Qualche istante più tardi però è Candreva a cercare e trovare la perla personale: violento sinistro all'incrocio e poker nerazzurro più che meritato

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