Due tiri, 50 tocchi: nelle azioni chiave Cristiano Ronaldo c’è sempre
Luci all'Old Trafford. Più dei due tiri e dei 35 passaggi, Cristiano Ronaldo lo vedi in come incarna ed esalta l'impressione di assoluto controllo che la Juve trasmette all'Old Trafford. Entra nelle azioni chiave, è suo il cross per il gol vittoria, batte la punizione da cui si genera l'altra grande occasione del primo tempo, e chiama De Gea alla parata più difficile della partita nel secondo. Dialoga nello stretto con Dybala, si accasa in un sistema fatto di movimenti continui e mai casuali che tiene Lindelof e Smalling, i centrali dello United, sempre in ansia, li costringe a reagire e mai ad anticipare le mosse degli avversari molto più di quanto il ruolo di difensore di suo richieda.
Cinquanta tocchi, una presenza decisiva
Due le conclusioni, entrambe da fuori, segnano i 90′ di Ronaldo: una su punizione, l'altra in campo aperto. Quindici i passaggi in avanti sui 36 complessivi del portoghese, che appoggia 12 volte a sinistra e 24 a destra. Tocca 50 palloni, e tre ne perde, naviga in una posizione abbastanza arretrata, due dei passaggi sono sviluppati nella trequarti difensiva, in uscita da calci da fermo per gli inglesi. Quindici gli appoggi nella fascia di centrocampo, nove negli ultimi trenta metri. Non tenta dribbling, ma va otto volte all'uno contro uno e in sei occasioni supera l'avversario di turno.
Una verticalizzazione nei primi 10′
Il primo tocco di Ronaldo all'Old Trafford da avversario è una verticalizzazione scolastica per Cuadrado, che sul secondo controllo perde palla. Si prende qualche secondo di celebrità un invasore isolato che va verso CR7: placcato da un agente, con gli steward non proprio reattivi, riceve comunque la stretta di mano del portoghese prima di essere portato via. Rientra a dare una mano dietro sui calci da fermo per i Devils, Ronaldo, che al 5′ tenta di far scivolare l'azione di contropiede proprio da una punizione per gli inglesi, salta secco Young all'altezza della linea di centrocampo e si prende un'ossigenante punizione. Indirizza il gioco, galleggia spesso verso la zona di sinistra, costruisce e poi scatta per tentare di finalizzare. Al 7′ si vede il primo lancio di Bonucci che ne premia lo scatto, un atout che dal primo giorno Allegri ha chiesto di massimizzare: tocca Ronaldo, che sulla chiusura di Smalling non può guadagnare più di un calcio d'angolo. CR7, come Dybala, in avvio tendono a schiacciarsi anche troppo su Matuidi mentre i difensori cercano di far uscire il pallone. Cercato al 10′ dal cross sul secondo palo di Cancelo, un cross che diventa lungo perché intanto il portoghese sta puntando il centro e quando si accorge della traiettoria è ormai tardi per il contro-movimento, completa un solo passaggio in avanti nei primi 10 minuti.
Il cross per il gol
Due gli uno contro uno tentati e riusciti nel primo quarto d'ora dal portoghese, che al primo pallone importante crea l'occasione del vantaggio. Primo cross, stavolta da destra, dopo un ottimo smarcamento in velocità, mette dentro un cross per Cuadrado sul primo palo, complicato da gestire per la difesa: in seconda battuta, Dybala firma il gol numero 73 in bianconero. E' perfetta la combinazione fra i tre tenori dell'attacco bianconero, uno dei tre si allarga per scompaginare gli equilibri difensivi del quartetto dei Devils, gli altri due aggrediscono l'area per mettere pressione ai centrali. Quando è Ronaldo a rimanere in area, si vede bene nell'azione della mezz'ora che pure porta solo a un calcio d'angolo, il centrale che rimane da solo (Smalling in quell'occasione) è spesso un po' incerto sul primo movimento.
In area si sente anche quando non tocca palla
Perde il primo duello ravvicinato con Pogba, l'altro ex che però all'Old Trafford è di casa, scambia un paio di volte con Dybala, anche se si limita nel primo tempo ad appoggi elementari con la Joya, Ronaldo si integra in una Juventus che interpreta la partita con la maturità delle grandi, che occupa la metà campo offensiva e la trequarti con sicurezza. Così lo United, che fatica a cucire il gioco fra difesa e centrocampo, si perde nella ricerca vana della fluidità. La Juve pressa alto, Ronaldo diventa il jolly che raddoppia sulle fasce, dove Alex Sandro e Cancelo intensificano questa manovra di accerchiamento nel segno di un possesso suadente, maturo, pienamente consapevole.
L'incrocio al 33′ sul contropiede lanciato da Cuadrado sfuma perché il colombiano avrebbe bisogno di una sovapposizione anche più rapida di Dybala, così i tre risultano distribuiti male e Young che stringe la diagonale chiude la linea di corsa del portoghese. La seconda punizione di Ronaldo chiama De Gea a una doppia parata. Anche se in area tocca un solo pallone fino all'intervallo, la sua presenza comunque si sente anche quando non tocca palla. Il suo taglio sul primo palo che allontana Smalling dal centro aumenta lo specchio di porta che Dybala vede al 42′: il mancino a giro è appena largo.
Primo tempo: un tiro, 22 passaggi
Nel primo tempo, Ronaldo completa 22 passaggi, di cui tre key passes per mandare il compagno al tiro, completa un cross, ma basta per generare l'azione del gol e batte due punizioni, compreso il suo unico tiro dei primi 45′. A parte una sponda di testa, sono tutti rasoterra gli altri 21 passaggi, anche se solo sei sono in avanti, gli altri quindici sono appoggi all'indietro. Otto i passaggi a sinistra, 13 a destra, e cinque nella trequarti offensiva.
Ripresa: un lampo, poi in controllo
Ronaldo è il terminale della più bella azione della partita, al 51′. La gran parata di De Gea, che rovina una trama scintillante avviata dall'apertura di prima di Pjanic, non nasconde le difficoltà dello United che sul cambio di gioco è completamente scoperto e con le due ali costrette a schiacciarsi sui terzini non ha uomini per poter coprire fra le linee. Così Ronaldo è completamente solo ai 18 metri sull'appoggio corto e indietro di Cuadrado. Il secondo cross, dopo aver mandato a spasso Young, è invece troppo diretto su De Gea.
Il portoghese, che sui corner parte sul secondo palo per poi tagliare verso il centro e aumentare la densità su un'eventuale seconda palla, come la Juve si abbassa in avvio di ripresa. Alla fine commetterà un fallo e tenterà un contrasto aereo in fase difensiva.
Pjanic allo scoccare della prima ora si aspetta un suo scatto al centro a campo aperto che non arriva, Smalling al 62′ gli ruba una palla pericolosa ma il cross rasoterra è intercettato. Nello stretto, si accende il dialogo con Dybala al 65′, anche se la Joya è in fuorigioco di rientro sul triangolo nel breve. Ma la Juve, ogni volta che accelera negli ultimi trenta metri, esacerba le difficoltà dello United nella copertura del campo. Senza palla, la Juve si dispone con un 4-4-1-1 con Dybala alle spalle di Ronaldo, uomo più avanzato.
I bianconeri, però, si distendono con meno brillantezza all'approcciarsi del 90′. Non è troppo precisa l'imbucata del portoghese per Cancelo al minuto 70, il finale poi è un attesa in cui anche Ronaldo galleggia. L'attesa per la festa al Teatro dei Sogni.