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Dopo la lite Allegri e Adani fanno pace in tv: “Il calcio è arte non scienza”

Massimiliano Allegri e Daniele Adani si riconciliano in diretta tv dopo la lite furibonda di sabato scorso dopo il pareggio della Juve a San Siro. “Mi è dispiaciuto per quello che è successo – ha ammesso il tecnico -. La questione si è chiusa lì, è stato anche uno sfogo del post partita. Il rispetto per me è fondamentale in tutte le cose e per questo sono qui a parlare”.
A cura di Maurizio De Santis
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"Il calcio è arte, non scienza". Toni pacati, volto disteso. E' così che Massimiliano Allegri ribadisce con calma il proprio pensiero, l'idea di calcio che non sarà bella ma pragmatica e finalizzata alla conquista del risultato, contestualizzata rispetto alla forza dei calciatori e alla situazione da sfruttare in pieno per raggiungere l'obiettivo.

Quest'anno abbiamo giocate tre partite che considero emblematiche: contro Valencia, Manchester United e Atletico Madrid in casa. La migliore è stata quella contro lo United, ma nessuno se la ricorda, perché abbiamo perso. In un km ci corrono tutti, in 900 metri pure, negli ultimi 100 metri non ci corre nessuno… 

E' la filosofia dell'allenatore livornese che torna sulla diatriba snocciolando con dovizia di particolari la sua interpretazione semplice del calcio. Da studio Adani accetta il confronto, lascia parlare l'interlocutore ed evita pericolose fughe in avanti.

Mi è dispiaciuto per quello che è successo sabato – ha ammesso Allegri nell'intervista a Sky, dopo il pareggio con il Torino -. La questione si è chiusa lì, è stato anche uno sfogo del post partita. Il rispetto per me è fondamentale in tutte le cose e per questo sono qui a parlare.

Il passaggio cruciale del ragionamento è essenzialmente questo: non gli interessava essere bello contro l'Ajax ma passare il turno perché aveva capito che la sua squadra era difficoltà nella gestione mentale del match. Null'altro importava in quel momento di particolare ansia se non superare l'ostacolo, anche a costo di essere ‘brutti'. Perché alla fine gli allenatori che vincono sono pochi e di tutto il resto nessuno se ne ricorda…

Non è tutto da buttare ciò che ci hanno insegnato i vecchi allenatori, i nostri maestri. Fare l'allenatore è un mestiere difficile ma non può dipendere solo da quello si vede scritto, si legge… per essere un tecnico ci vuole sensibilità e capacità di immedesimarsi in certi momenti della stagione altrimenti ogni cosa avverrebbe solo a tavolino, una cosa troppo scientifica e non può essere così. Le partite non si vincono coi numeri, col possesso palla… una vittoria si costruisce nel lungo periodo. Come allenatore il mio compito è portare i risultati alla azienda per la quale lavoro, ognuno lo fa a modo suo e ogni critica è opinabile.

Lite furibonda in diretta, cosa avevano detto Allegri e Adani a Sky

Era il confronto più atteso per quanto accaduto la settimana scorsa. Il collegamento da San Siro si trasformò in una sorta di ring mediatico dopo i due pugili continuarono ad affrontarsi senza esclusioni di colpi anche dopo il gong. Qualcuno anche sotto la cintura…

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Perché tanto astio? Tutto è riconducibile ad alcuni giudizi molto severi espressi dall'ex centrale di Inter, Brescia e Fiorentina sulle difficoltà palesi incontrate dalla Juve contro l'Ajax, vittorioso a Torino.

  • "dici cose senza senso…", il primo affondo di Adani che pungola l'interlocutore su questioni che sono un nervo scoperto: il ‘non-gioco' della Juventus, l'incapacità di esprimere un'identità tattica che sia degna di un campione del calibro di Cristiano Ronaldo, la poca personalità mostrata su un palcoscenico internazionale e nell'anno dei maggiori investimenti fatti proprio per arrivare almeno in finale di Champions.
  • "stai zitto, non capisci niente… leggi i libri ma non sai nemmeno che significa allenare una squadra", la replica del tecnico bianconero all'insegna della guardia alta e del mancino che d'improvviso di colpisce al meno.
  • "stai zitto lo dici a tuo fratello", al gancio dell'avversario segue il diretto dell'opinionista Sky fino a quando uno due contendenti non decide di scendere dal quadrato. Allegri sfilò l'auricolare e andò via così infuriato da non volere nemmeno fermarsi per qualche attimo in mixed zone. "Decido io con chi parlo…", sbottò guadagnando la strada che porta allo spogliatoio.

Botta e risposta a distanza tra Che tempo che fa e Radio Dee Jay

Tutto finito? Niente affatto. All'indomani dell'alterco furibondo Allegri e Adani rincararono la dose: l'allenatore livornese è ospite di Fabio Fazio e nel corso della trasmissione ‘Che tempo che fa' arringa il pubblico chiarendo che è normale ricevere critiche ma "non accetto lezioni da parte di chi non è ferrato". Ovvero, in maniera più educata ribadisce quel "stai zitto che non capisci niente" alludendo alla poca competenza sul campo dell'ex calciatore la cui esperienza è di tipo ‘scolastico' – appresa sui manuali – ma non diretta. La replica di Adani arriva a distanza di qualche ora: ai microfoni di Radio Dee Jay non usa giri di parole e definisce il tecnico toscano "maleducato e arrogante".

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